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Noi Brugherio

150esimo, “L’Amico in Famiglia”: primo giornale della città

Comune

150esimo, “L’Amico in Famiglia”: primo giornale della città

a cura della Biblioteca civica

Qual è stata la prima pubblicazione brugherese di tutti i tempi? Di sicuro “L’amico in famiglia”, uscito dal 1914 al 1925 (in seguito a questa data se ne perdono infatti le tracce), curato dalla parrocchia di Brugherio e stampato a Monza, a cura della Scuola Tipografica Artigianelli.

Un mensile a carattere religioso
Mensile a carattere prevalentemente religioso, “L’amico” era all’inizio venduto al prezzo di 10 centesimi a copia, anche se in seguito venne prevista una forma abbastanza economica di abbonamento annuale, che tentava di limitare gli esborsi per le famiglie dovuti al forte aumento del costo della carta, avvenuto nel 1919. Oltre a storie dei santi, novelle edificanti e argomenti liturgici, il periodico indugiava sulla vita della comunità locale, con rubriche – quasi mai fisse – aventi consigli di vita pratica e giochi vari, come sciarade e “cambi di vocale”, voluti dai redattori per migliorare la conoscenza della lingua italiana di una popolazione che ancora si esprimeva soprattutto in dialetto. Dal 1920 il periodico ebbe anche una pagina pubblicitaria, sull’ultima di copertina, occupata dal Banco Ambrosiano. Molto godibili gli articoletti del dott. Effepi (evidentemente uno pseudonimo), che si occupavano di agricoltura, spaziando dalla concimazione del granoturco alla cura dei frutteti. La prima guerra mondiale non interruppe le pubblicazioni ma passò quasi in sordina sui caratteri tipografici, come se le trincee ed i cannoni quasi non esistessero. Eppure il mensile pubblicò alcune lettere dal fronte – molto generiche, perché la censura dei comandi militari era implacabile – inviate da soldati brugheresi al parroco don Luigi Fumagalli, in risposta alle sue cartoline. Nel 1923 “L’amico” indisse anche un concorso, che invitava i lettori a scrivere una novella o un bozzetto da pubblicare: il primo premio era la partecipazione gratuita al pellegrinaggio ad Orta, organizzato dalla parrocchia. Da leccarsi i baffi le ricette, come quella della frittata in umido, uscita nel marzo 1922.

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