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Piano scuola di continuità e senza il bus

Comune

Piano scuola di continuità e senza il bus

scuolaIl Piano scuola nasce «dal preciso input politico di questa amministrazione», ha detto l’assessore all’Istruzione, Giovanna Borsotti, presentando il documento comunale che affianca le scuole (con stanziamento di 4.343.270,72 euro) nell’educazione dei ragazzi. Ricalcato sul modello dello scorso anno, aggiunge, «non è innovativo, ma in continuità con i progetti degli scorsi tre anni». Il «fiore all’occhiello è il lavoro di 18 mesi sul pei, il piano per i ragazzi che hanno una certificazione di disabilità». Realizzato con Uonpia, (Unità operativa di neuropsichiatria per l’infanzia e l’adolescenza), «che verrà nelle scuole a coordinare le attività, diversamente dal passato quando erano le scuole ad andare all’Uonpia». Secondo Borsotti le scuole hanno «riconosciuto il buon lavoro sul tema dei 18 mesi scorsi». Non così i partiti di minoranza che, in Consiglio comunale, hanno criticato soprattutto un metodo poco condiviso nella stesura del documento lasciando che fosse approvato con i soli voti positivi della maggioranza. Quest’anno nelle scuole non ci sarà nessun nuovo progetto, viene reintrodotto nelle scuole il nuoto, cambia diventando molto più costoso, come ampiamente annunciato, il trasporto scolastico.

Istituto Don Camagni
Monica Corti, è dal 2015 presidente del Consiglio d’Istituto della Don Camagni, ha un figlio alla media Kennedy e uno alla elementare Don Camagni. «In generale – afferma – le nostre amministrazioni sono sempre state attente alla scuola, rispetto ad altri Comuni». Se tutto è stato mantenuto come l’anno scorso, aggiunge, «è la dimostrazione della volontà positiva di mantenere quanto di buono è stato fatto».
Le iniziative degli scorsi anni, le fa eco il suo dirigente, Claudio Mereghetti, «hanno avuto un buon successo, e dunque è un bene che siano state confermate. Certo, avere ancora più fondi sarebbe sempre meglio – auspica –, ma in questi tempi è già un successo aver confermato gli stanziamenti dell’anno precedente». Attenzioni ulteriori, aggiunge, «possono essere destinate alle manutenzioni degli edifici. Ma credo che il Comune se ne stia già occupando».

Istituto De Pisis
Elisabetta Pittoni presiede il Consiglio dell’Istituto De Pisis e ha un figlio in seconda elementare alla Manzoni. «Siamo contenti del piano scuola in generale – sostiene –, ma ci vorrebbe un’attenzione in più nello specifico in base alle esigenze delle varie scuole e al numero di alunni». I rappresentanti dei genitori, rileva, «non sono stati coinvolti nella scrittura del Piano. In realtà – precisa – non so se il Comune, che è stato attento alle esigenze delle scuole, sia tenuto a farlo, però sarebbe stato utile». La dirigente dell’istituto, Rosaria Angioletti, dice di «riconoscere la buona volontà e la generosità del Comune». Ma sarebbe necessaria «una riflessione più approfondita sulla distribuzione dei fondi, che è data in ugual misura ai tre istituti senza valutare il numero e il tipo di studenti. Quest’anno – conclude – non vogliamo chiedere altri contibuti ai genitori per le esigenze delle scuole».

Istituto Sauro
Stefano Budoia dell’Istituto Nazario Sauro (da sei anni presidente del consiglio, un figlio alla primaria e una figlia alla secondaria) lamenta, «in un piano positivo in genere, i tagli al trasporto scolastico. La scuola primaria del nostro istituto è alla Torazza, la secondariaa San Damiano. Dei 63 ragazzi uscenti dalla quinta, solo 15 si sono iscritti alla De Filippo. Più della metà di chi non lo ha fatto, dice che il problema è la distanza. Una navetta da istituto a istituto avrebbe forse risolto il problema, ma per questione di costi non è stata considerata». Conferma la dirigente Nora Terzoli, per cui «questa scelta non ci consente un percorso didattico continuativo per tutto l’istituto». Secondo Terzoli, «sentendo colleghi di altre città, non si può dire che il Comune non sia generoso. Offrendo opportunitàdi corsi e fondi supplisce in parte, anche se così non dovrebbe essere, a mancanze del sistema dell’istruzione italiana».

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