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Noi Brugherio

150esimo, Settant’anni di stipendio con un 13 al totocalcio

Comune

150esimo, Settant’anni di stipendio con un 13 al totocalcio

Rubrica a cura della Biblioteca Civica

Martedì 12 aprile 1949 i quotidiani nazionali riportarono la notizia che, al Totocalcio, appena tre erano stati i vincitori di prima categoria, capaci cioè di azzeccare tutti e dodici i risultati della schedina. Fra questi vi era una ragazzina dodicenne, Annunziata Marchesi, di Brugherio, che con una giocata di 50 lire aveva vinto l’incredibile somma di 25.173.373 lire. Per accumulare questa cifra un operaio dell’epoca avrebbe dovuto lavorare per 70 anni…

La vincita ad una contadina della città
Su alcuni giornali era scritto che la “contadinella” aveva compilato a casaccio la scheda, segnando poi sul suo retro le generalità della madre, Vittorina Brivio. La schedina era stata giocata nell’unica ricevitoria del nostro comune, gestita da Pietro e Giuseppe Beretta.

Nel ‘66 erano 108 le imprese a Brugherio
Nel 1966 a Brugherio erano censite ben 108 fra piccole e grandi imprese, che occupavano circa 6.600 dipendenti, per la metà salariati presso Candy, Pirelli, Rista e Manuli. Su circa 15.000 abitanti, il 50% risultava attivo, quasi unicamente nell’industria, visto che l’agricoltura dava lavoro ormai a non più di 140 persone, residenti perlopiù nelle cascine di Increa, Sant’ Ambrogio e Baraggia. Ben un quarto degli operai brugheresi era costretto al pendolarismo, verso Monza, Sesto San Giovanni e Milano. Fra le piccole aziende specializzate in produzioni di nicchia spiccavano la F.I.D.O. di via Concordia (impugnature per ombrelli) e la Fariello di via Vittoria a San Damiano (macchine per cucire).

Una grolla di legno al coro della Cappella Accademica
Verso la fine di giugno del 1982 il coro Cappella Accademica di Brugherio, diretto dal maestro Luciano Trovati, venne premiato con la simbolica grolla di legno nella sesta edizione della Rassegna Internazionale di Corali Polifoniche Città di Aosta. Con un repertorio rinascimentale, basato principalmente su composizioni fiamminghe ma anche su mottetti e madrigali della trdizione italiana, la “Cappella Accademica riscosse gli applausi del pubblico della Collegiata di Sant’Orso grazie ad un’interpretazione ricca di effetti sonori di consistente volume.

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