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In 10 anni più matrimoni in comune che in chiesa

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In 10 anni più matrimoni in comune che in chiesa

Dal 2006, a Brugherio, sono stati celebrati 802 matrimoni: 411 in Comune e 391 in Chiesa.
Nel 2015 le nozze con rito civile sono state il 54,2% del totale. Pressoché in linea con la media lombarda, che si attesta sul 54,45% (dati Istat) come tutto il Nord Italia. Negli ultimi 8 anni i matrimoni civili sono sempre stati più numerosi di quelli religiosi. Ad eccezione del 2012, quando si è invertita la tendenza. Potrebbe, forse, aver in qualche modo influito il lavoro sulla famiglia effettuato nelle parrocchie in occasione dell’arrivo di Papa Benedetto XVI a Milano, per il VII Incontro mondiale delle famiglie, nel maggio di quell’anno. Il dato generale però racconta di un calo che difficilmente si può spiegare con il solo arrivo della crisi economica. Piuttosto, con una più generale crisi dell’istituzione matrimoniale, non solo in ambito religioso.

Nelle parrocchie la veglia per la Festa della famiglia
Questo fine settimana, le parrocchie della Diocesi di Milano mettono al centro della riflessione e della preghiera la famiglia, in occasione della Festa a lei dedicata. Quest’anno il tema è “Perdonare le offese”, ispirato dall’anno giubilare di Papa Francesco sul tema della misericordia. Sono in proramma diversi appuntamenti nelle parrocchie: il principale, venerdì 29 alle ore 21 alla parrocchia San Carlo è una veglia di preghiera per le famiglie “Ogni casa sia una porta santa”, seguita da rinfresco.

In Consiglio comunale le coppie di fatto
Contemporaneamente alla veglia, il Consiglio comunale discuterà in aula (piazza Cesare Battisti) riguardo al ddl Cirinnà in discussione in Parlamento. È quell’insieme di norme che, secondo chi le sostiene, daranno a tutte le coppie, anche omosessuali, la possibilità di ufficializzare la propria unione con i relativi diritti e doveri; per chi si oppone, invece, è una mossa che tende ad assimilare al matrimonio ciò che tale non è, vale a dire unioni diverse da quelle tra uomo e donna, dalle quali può nascere un figlio. È il consigliere di Bpe, Roberto Assi, a portare il tema in aula, chiedendo che il Consiglio prenda posizione, inviandone comunicazione alla Presidenza della Repubblica, su diversi temi tra cui favorire politiche di sostegno alle famiglie, opporsi alle adozioni da parte di coppie omosessuali, scongiurare la creazione di “istituti paralleli e di fatto parificati rispetto al matrimonio fra un uomo e una donna”.

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