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Farmaci, conservazione e scadenza: cosa fare? I consigli del dottor Cosmo Angiolilli, farmacista presso la Comunale 1 di piazza Giovanni XXIII

Salute

Farmaci, conservazione e scadenza: cosa fare? I consigli del dottor Cosmo Angiolilli, farmacista presso la Comunale 1 di piazza Giovanni XXIII

Farmaci, come conservarli e quando sono scaduti cosa fare? Dove è possibile eliminarli? Ce ne parla il dottor Cosmo Angiolilli farmacista, collaboratore presso la Farmacia Comunale 1 di Piazza Giovanni XXIII.

In ogni casa, di solito, c’è un armadietto o un cassetto con la scorta di medicinali. Non sempre tale scorta, peraltro necessaria è gestita correttamente: spesso i farmaci ormai scaduti rimangono nel cassetto, oppure la temperatura ambientale è troppo alta, o il cassetto è alla portata di bambini e anziani con problemi cognitivi. In questi casi i medicinali, anziché svolgere la loro importantissima funzione di miglioramento della salute e qualità della vita, possono diventare pericolosi. Proponiamoci allora di fornire le informazioni essenziali per un corretto uso ed una corretta conservazione dei medicinali normalmente conservati.

Che cosa è la data di scadenza?

La scadenza indica la data entro la quale è possibile utilizzare il medicinale.

Dove si legge?

La data di scadenza è indicata sulla confezione esterna (la scatoletta di cartone), ma molto spesso anche sul contenitore primario del medicinale (sull’etichetta della boccetta per gocce e sciroppi, oppure stampigliata sul fondo del tubetto di creme e pomate o sul bordo dei blister che contengono le compresse e le capsule). Si esprime di solito con le due cifre relative al mese;  e altre due cifre o meglio quattro relative all’anno. Se la data di scadenza non include anche il giorno si intende che è possibile utilizzare il medicinale fino alla fine del mese indicato. Attenzione però, la data di scadenza si riferisce sempre al medicinale in confezione integra e correttamente conservato.

Cosa si intende per confezione integra?

La confezione può  essere definita integra solo se non è danneggiata (assenza di lacerazioni, rotture, rigonfiamenti sospetti) ed aperta. In seguito alla prima apertura la data di scadenza deve essere considerata valida solo se le singole dosi, da assumersi in tempi successivi sono confezionate ciascuna in modo indipendente e sigillato. Citiamo ad esempio: fiale, compresse o capsule in blister (si preme per estrarne una alla volta dallo spazio formato tra accoppiati di plastica ed alluminio: colliri monodose, bustine ecc.).

Cosa si intende per “correttamente conservato”

Un medicinale per potersi definire correttamente conservato non deve essere stato esposto a fonti di calore o a temperature elevate; non deve essere stato esposto direttamente alla luce solare e neppure ad umidità eccessiva; devono essere state rispettate eventuali condizioni di temperatura indicate (ad es. conservare in frigorifero).

 Per conservare bene i medicinali

Innanzitutto è bene tenere i medicinali lontano dalla portata dei bambini. Se possibile, in armadietto chiuso a chiave e posto in alto. Conservare i medicinali nella loro confezione originale, mai fuori dalla loro scatola (proteggere dalla luce solare). Inoltre si ha sempre a disposizione il foglietto illustrativo, il numero di lotto e la data di scadenza. Riporre i medicinali lontano da fonti di calore e non esporli direttamente alla luce (mai lasciarli in auto). Molti principi attivi possono perdere la loro efficacia se riscaldati; altri invece sono fotosensibili e l’esposizione li danneggia.

Generalmente, i medicinali devono essere conservati a temperatura ambiente, in ogni caso inferiore a 30° C. Leggere bene se sulla confezione è riportata l’indicazione “conservare tra +2° e +8°”, in tal caso occorre conservare il medicinale in frigo. Quando si viaggia in aereo non lasciarli in valigia da stiva ma portarli con sé in un bagaglio a mano. Non lasciarli vicino ad elettrodomestici che producono calore e non lasciarli in ambienti umidi. Non riporre i medicinali insieme ad altre sostanze pericolose con cui è facile confondersi. Se il medicinale non è monodose, occorre fare attenzione dopo la prima apertura, eventualmente annotando la data sulla scatola. Il medicinale, attraverso le aperture e i prelievi successivi, può prendere aria e umidità e può contaminarsi. In ogni caso occorre fare attenzione ai segni di deterioramento. Se si osservano cambiamenti di colore, consistenza, sapore o odore è probabile che il medicinale sia alterato e quindi non deve essere assunto.

Cosa vuol dire che un medicinale è scaduto?

Un medicinale è scaduto quando le sostanze che contiene subiscono delle trasformazioni chimiche. Dopo la data di scadenza due potrebbero essere le conseguenze: il medicinale non garantisce più l’effetto terapeutico; per degradazione chimica si potrebbero formare sostanze tossiche.

Periodo di validità di alcuni farmaci una volta aperti:

Colliri (flaconcino)                 15-30 giorni in frigo o comunque al di sotto dei 25°

Colliri monodose                    scadenza confezione

Compresse blister                   scadenza confezione

Compresse flacone                 4-6 mesi (levare il cotone se presente)

Fiale endovenose                   pochi minuti dall’apertura

e intramucolari

Gocce per bocca                     1-2 mesi

Gocce per naso                       15-30 giorni

Granulati barattolo                1-2 mesi

Polveri da sciogliere               5 giorni

Pomate tubo                           2-3 mesi

Pomate oftalmiche                15-30 giorni in frigo o al di sotto dei 25°

Sciroppi                                   1-2 mesi

Siringhe sterili                       pochi minuti dall’apertura

Spray per naso                        15-30 giorni

 

Temperatura di conservazione

È importante rispettare le condizioni di temperatura indicate sulla confezione, però non bisogna neppure essere ossessionati. Escludendo sbalzi termici e temperature eccessive che alterano immediatamente il medicinale, una piccola variazione può essere tranquillamente tollerata purché occasionale e limitata nel tempo. Questo in considerazione del fatto che presumibilmente un medicinale appena acquistato verrà utilizzato nel breve periodo. L’insulina ad esempio si conserva in frigo, ma da quando si comincia ad usare una fiala può essere tenuta a temperatura ambiente per quattro settimane.

Come smaltire i medicinali scaduti

In genere i medicinali scaduti non sono pericolosi per l’ambiente più di quanto non lo siano i detersivi che si scaricano abitualmente nei lavandini domestici. Tuttavia in considerazione degli effetti farmacologici che potrebbero ancora avere e per le sostanze tossiche che si potrebbero formare per degradazione chimica, i medicinali scaduti devono essere avviati alla raccolta differenziale per lo smaltimento; raccogliendoli negli appositi contenitori presenti in ogni farmacia (nei limiti del possibile, per non intasare i contenitori, evitare di buttare anche le scatole esterne ed i foglietti illustrativi, ma solo i farmaci).

In conclusione…

Ciascuno di noi, nella propria casa, dovrebbe avere un luogo nel quale conservare i farmaci di pronto intervento. Non rari sono gli incidenti domestici dovuti alla negligenza dei genitori ed alla spiccata curiosità dei bambini. Mi sento di consigliare e precisare che nell’armadietto dovrebbero trovare posto solo quei farmaci destinati all’automedicazione. Tutti gli altri farmaci prescritti dal medico, come ad es. fiale iniettabili ed antibiotici, andrebbero eliminati anche se la confezione non è stata esaurita completamente al termine della terapia prescritta, oppure separati in altro luogo. Non ha senso conservarli per un’altra occasione nella quale siano presenti gli stessi sintomi: solo il medico di famiglia è in grado di valutare un particolare stato patologico e determinare se il paziente necessita della medesima terapia. L’automedicazione con tali farmaci non solo può essere completamente inutile, ma può provocare danni anche molto seri.

 

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