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Media Valle Lambro, il parco invisibile

Cronaca

Media Valle Lambro, il parco invisibile

Il Parco media valle Lambro è stato costruito lentamente, strappando agli uomini e riconsegnando alla natura piccoli lotti di terreno per volta fino a comporre un puzzle che avesse dignità di essere chiamato parco. E, dunque, potesse essere utilizzato dalle persone in un’ottica naturale e non industriale, com’era invece prima. Nasce pian piano e lo conoscono in pochi: un documentario promosso dall’ente lo definisce “parco invisibile” (si trova su pmvl.it).

«Su quell’area – spiega l’assessore di riferimento, Marco Magni – si trovavano piccoli magazzini, abusivi o condonati. Aree che alcune aziende utilizzavano come depositi, non avendo altri spazi. Il Comune li ha acquistati a prezzi calmierati o ne ha previsto lo sgombero, grazie alla Polizia locale, nei casi di irregolarità».

Oggi, intorno al tratto brugherese del Lambro, ci sono prati che concorrono al totale dei 660 ettari di superficie complessiva distribuiti in 11 chilometri di lunghezza: più del 50% dell’intera superficie di proprietà pubblica. Caratteristica dei Plis (Parchi locali di interesse sovracomunale) è infatti quella di inglobare anche aree private che, in quanto tali, non sono accessibili se non in occasione di particolari eventi.

Generalmente, alle persone non è possibile percorrerlo in tutta la sua lunghezza. La “continuità ambientale” è invece garantita per gli animali, che non si fermano davanti a un cancello chiuso. Il Parco, nato ufficialmente nel 2006, è gestito dall’assemblea dei sindaci i cui territori fanno parte dell’area: è stato eletto presidente Marco Troiano.

«Il compito del Comune – prosegue Magni – è stato fare uno studio dell’area, individuare i proprietari dei terreni, contrattarne, non senza fatica, l’acquisto o lo sgombero. Poi, stanziare piccole somme ogni anno al fine di stringere accordi con Cem per la ripulitura, con Aipo per la cura del fiume e delle sponde, con Italia nostra per la piantumazione». Il futuro è «continuare ad acquisire aree – conclude – e valorizzare il parco con eventi come quello in programma a fine maggio, di cui parleremo più avanti: una mostra all’aria aperta di opere realizzate dagli studenti della Leonardo e una “passeggiata narrativa”».

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