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Mal di stomaco. Quali i rimedi e le cause? La parola al farmacista

Salute

Mal di stomaco. Quali i rimedi e le cause? La parola al farmacista

Mal di stomaco: come contrastarlo e prevenirlo? Il dottor Gianfranco Fallacara, farmacista collaboratore sia presso la Farmacia Comunale 2 di Piazza Togliatti che presso la Farmacia Comunale 1 di Piazza GiovanniXXIII, ci guiderà per comprenderne le cause e le terapi

 

Parliamo questa settimana di uno dei problemi più comuni: il mal di stomaco. Il termine tecnico è dispesia ed è frequente negli italiani: ne soffre dal 20% al 40% della popolazione a causa della vita frenetica che conduciamo. Con  questo termine rientra il bruciore di stomaco, le eruttazioni, l’alito cattivo, il senso di gonfiore, il dolore addominale, il rigurgito, la difficoltà a digerire.

 

I colpevoli quali sono?

Il fatto che in fin dei conti mangiamo male, non rispettando la piramide alimentare alla base della dieta mediterranea; se ne è parlato tanto in questi mesi di Expo: troppi grassi saturi, troppi carboidrati che fermentano, troppi fritti. Poi ci sono le patologie vere e proprie come le gastriti, il cui principale starter è l’Helicobacter, il reflusso dovuto ad alterazione della ghiandola pilorica o del cardias o ad ernia iatale, la celiachia in continuo aumento (è una intolleranza al glutine contenuto nel frumento, nel farro, nella segale, nell’orzo), i calcoli biliari.

La semplice elencazione dei casi ci fa capire che un sintomo può essere espressione di una situazione occasionale o cronica.

 

Il farmacista quali rimedi consiglia?

Di rimedi ce ne sono tanti. Per l’aria il carbone vegetale o il simeticone; per difficoltà di svuotamento il domperidone, per la digestione qualcosa di naturale a base di rabarbaro, di genziana e di boldo che aumentano la secrezione acida e la produzione di bile, per il bruciore gli idrossidi o i carbonati, che neutralizzano l’acidità con azione rapida, ma di breve durata solo 2 ore.

Nei casi più difficili per l’acidità si usano gli inibitori di pompa protonica e gli antagonisti dei recettori istaminergici. Fino a qualche anno fa erano di esclusivo uso dei medici, ma oggi seguendo le linee degli altri paesi europei sono di libera vendita. Attenzione però ad un uso cronico perché viene diminuito l’assorbimento di ferro vitamina B 12 e soprattutto calcio con aumento di rischio di osteoporosi. C’è anche possibilità di diarrea e di infezioni del tratto gastrointestinale da salmonella, clostridium difficile e campylobacter.

 

Ci sono anche prodotti di origine naturale?

Per l’acidità e l’aereofagia si usano l’angelica, l’argilla verde ed il notissimo finocchio, che le mamme usano per le coliche. Sull’ angelica ci sono tante curiosità pare sia stato l’Arcangelo Raffaele ad indicare le proprietà miracolose ad un eremita. Viene chiamata anche la radice dello spirito santo perché proteggeva dagli incantesimi e dai malefici. L’argilla verde è composta da silicio, alluminio e sali minerali. Per sua natura riveste il tubo digerente lo protegge ed aiuta la cicatrizzazione di ulcere e di irritazioni. Assorbe le tossine ed i gas. Come azione rigenerante e cicatrizzante ci ricorda l’aloe.

 

Si può usare anche l’omeopatia?

Certo, per esempio ed in tutti quelli che ora elenco si preferisce usare i granuli in diluizione 7CH  il lycopodium per digestione difficoltosa associata ad attività fisica, la nux vomica per l’aerefagia, il senso di peso sullo stomaco (è il rimedio per l’uomo sedentario che fuma e beve caffè), l’antimonium crudum per bruciore, la bocca impastata e la lingua bianca, l’arsenicum album per nausea, attacchi di vomito, crampi e bruciori dopo i pasti soprattutto dopo ingestione di acidi, frutta acquosa e gelati, il carbo vegetabilis per eruttazione, pienezza e sonnolenza, l’argentum nitricum per il gonfiore in soggetti che amano i dolci.

Il tema di questa settimana penso sia attinente ai dibattiti tenuti all’Expo appena concluso, dove abbiamo imparato a conoscere la diversità dell’alimentazione nelle varie culture ed il legame del cibo con il territorio e la salute, perché come diceva il filosofo Ippocrate la migliore medicina è il cibo o come recitava Feuerbach “noi siamo quello che mangiamo.

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