Connect with us

Noi Brugherio

Incidenza dei tumori nella provincia di Monza e Brianza. Ce ne parla la dottoressa Silvia Della Torre, oncologa

Salute

Incidenza dei tumori nella provincia di Monza e Brianza. Ce ne parla la dottoressa Silvia Della Torre, oncologa

L’incidenza dei tumori nella provincia di Monza e Brianza. Ci fa il quadro della situazione Silvia Della Torre, oncologa che collabora con l’associazione La Lampada di Aladino onlus.

Dal 2012 è attivo nella provincia di Monza Brianza un Registro Tumori, che registra i dati relativi a tutte le diagnosi di tumore effettuate sul territorio, analizzando le tipologie, le sedi e l’estensione di malattia, l’età di insorgenza, il sesso, le abitudini di vita correlate. Questo database permette di sapere dove e quanto un tumore si sviluppa, conoscerne l’incidenza e la mortalità, evidenziando aree critiche del territorio a maggior rischio, identificando fattori ambientali e stili di vita che possono esserne la causa. Essere in grado di leggere tali informazioni che vanno oltre il semplice dato numerico permette di programmare adeguati percorsi di prevenzione e diagnosi.

Quale è l’incidenza dei tumori nella Provincia di Monza e Brianza?

Sono 27.000, il 4% circa della popolazione, le persone assistite annualmente per problematiche oncologiche. Il tumore rappresenta la prima causa di morte nei maschi, il secondo nelle femmine dopo le malattie cardiovascolari. Circa il 36% dei decessi è causato da tumori contro il 34% delle morti causate da problemi cardiocircolatori. Il primo killer nei maschi è il Tumore al polmone, attribuibile soprattutto all’abitudine al fumo. Nelle donne, nonostante l’incremento della mortalità per tumore polmonare, quello al seno rimane al primo posto. Il tumore del colon-retto è il secondo in entrambi i sessi con una mortalità di circa 3-4 casi /10.000 abitanti anno.

Limitarsi ad un analisi dei numeri relativi al Cancro riportando solo statistiche e percentuali risulta allarmistico e riduttivo. L’Incidenza dei tumori nella provincia è comunque allineata al resto d’Italia, così come il netto trend di aumento della sopravvivenza e incremento delle percentuali di guarigione che si sono evidenziati in oncologia negli ultimi 20 anni. Questo è il risultato del miglioramento degli approcci diagnostico-terapeutici e dell’introduzione di importanti programmi di screening nella popolazione che permettono spesso una diagnosi precoce, soprattutto nel tumore al colon e alla mammella. 

L’Organizzazione Mondiale della Sanità riconosce che i tumori sono in larga parte attribuibili a fattori di rischio ben identificati. Questo significa che agendo su di essi è possibile prevenire i tumori?

Sappiamo che lo stile di vita, l’esposizione lavorativa e l’inquinamento ambientale influenzano la mortalità e l’incidenza di alcuni tipi tumorali. L’introduzione negli ultimi decenni di programmi di sensibilizzazione e interventi di promozione della salute hanno permesso di apportare un miglioramento di alcuni parametri di rischio nel nostro territorio.

Dal punto di vista di inquinamento ambientale la provincia di Monza Brianza è un territorio difficile. Si è registrato un incremento dei parametri critici di inquinamento atmosferico, attribuibili principalmente al traffico su strada, sul quale ancora non siamo riusciti a impattare. La sensibilizzazione invece alla raccolta differenziata e smaltimento dei rifiuti ha permesso di ridurre la produzione pro capite di rifiuti urbani e l’inquinamento derivante. La promozione della salute personale affidata ad un’azione di sensibilizzazione a più livelli, dalle istituzioni, alle scuole, ai luoghi di lavoro, ha portato a una riduzione dell’obesità, del sovrappeso e dell’abitudine al fumo a valori inferiori alla media nazionale.

La prevenzione

Riuscire a impattare sulla riduzione dei fattori di rischio è un processo lunghissimo e necessita che tutti si sentano coinvolti, anche i singoli cittadini. Un esempio: è stimato che l’inattività fisica mondiale causi il 10-16% dei casi di tumore al seno e al colon oltre che altre patologia croniche. Circa il 50% della popolazione non rispetta la quantità raccomandata di attività fisica necessaria a indurre benefici per la salute. L’informazione è il punto di partenza e in questo la nostra realtà ci aiuta sia a livello di istituzioni locali che di volontariato.

 

 

 

Continue Reading

More in Salute

To Top