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«Cosa non torna»: Troiano svela le carte di Baraggia

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«Cosa non torna»: Troiano svela le carte di Baraggia

Sono due le informative di Giunta che, secondo il sindaco Marco Troiano, hanno complicato, e forse bloccato, l’ampliamento della scuola Manzoni. Opera a carico delle imprese che hanno realizzato palazzine in via Santa Margherita le cui edificazioni erano state concesse a fronte dell’ampliamento dell’edificio pubblico.

Abitabilità dopo i collaudi
Nella prima informativa in questione, il Comune rispondeva alla richiesta di proroga delle imprese accordando più tempo, ma dichiarando anche che non sarebbe stata concessa l’abitabilità agli appartamenti finché non fossero stati effettuati i collaudi all’ampliamento della scuola. «Non si può, con un semplice atto, collegare l’abitabilità al collaudo – ha affermato Troiano durante la riunione della commissione urbanistica di martedì -: sarebbe stato necessario un voto in Consiglio comunale (che non è avvenuto) per renderla effettiva». Quando sono giunte in Comune le prime richieste di abitabilità, la Giunta ha chiesto alla persona incaricata di emanare una determina (anche l’informativa originale era stata tradotta in una determina) che annullasse gli effetti della precedente. Con sollievo, è facile immaginare, di chi gli appartamenti li aveva comprati e si trovava in mezzo a una dinamica per la quale non aveva responsabilità.

Chi paga 240mila euro?
La seconda determina, ha rivelato Troiano, rispondeva alla richiesta degli operatori che il Comune si facesse carico dei 240mila euro di differenza tra il milione e 600mila euro degli accordi iniziali e il preventivo finale redatto sulla base del progetto. Dalla discussione di Giunta si indicava di “predisporre la formalizzazione dell’accordo con specifica che tutta la quota del ribasso d’asta verrà scomputata dalla quota a carico del Comune”. Ne derivava una risposta alle imprese del dirigente comunale, che riferiva un parere favorevole all’accordo senza specificare la clausola del ribasso d’asta, rimandandola, pare di capire, a un successivo e più preciso documento che avrebbe formalizzato l’accordo (del quale non c’è traccia). Qui si trova uno dei punti dibattuti. Secondo l’assessore dell’epoca, Massimo Pirola, il Comune non avrebbe avuto alcun esborso supplementare, dato che il ribasso d’asta avrebbe portato la cifra sotto al milione e 600mila euro concordati. Secondo altri, invece, è stata un’apertura del Comune a compartecipare alle spese che avrebbe, nei fatti, spinto le imprese a non partire finché l’amministrazione non avesse messo a bilancio la propria parte.

A fine mese il progetto
Questi due documenti sono stati portati all’attenzione delle Forze dell’ordine da Troiano, «per capire se c’è qualcosa di poco chiaro. Non sta a noi dirlo». Quello che compete al Comune è ottenere l’ampliamento, sostiene il sindaco: «A seguito delle nostre sollecitazioni, a dicembre le imprese in questione hanno chiesto al Comune di poter presentare entro il 30 aprile un nuovo progetto di ampliamento da 1.600.000 euro. Abbiamo risposto anticipando il termine al 27 febbraio». Tra pochi giorni sapremo quindi come sarà la nuova scuola Manzoni.

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