Connect with us

Noi Brugherio

Piante medicinali: effetti benefici ed effetti tossici sul fisico. Ce ne parla il dottor Vincenzo Valesi

Salute

Piante medicinali: effetti benefici ed effetti tossici sul fisico. Ce ne parla il dottor Vincenzo Valesi

Piante medicinali, cosa sono, quando sono benefiche e quando invece hanno effetti tossici sull’organismo. Ce ne parla il dottor Vincenzo Valesi, medico di famiglia ed esperto in medicine non convenzionali, autore anche dell’ opera “I Rimedi Naturali del Medico di Famiglia” edito dalle Macroedizioni.

Cosa sono le piante medicinali e quali funzioni hanno?

Come dice il nome sono piante i cui principi attivi contenuti in una o più parti di esse risultano avere proprietà curative.

Dove si trovano?

Possono trovarsi ovunque in natura ma quelle che vengono utilizzate per uso curativo dovrebbero provenire da zone e aeree riservate unicamente alla loro coltivazione, lontano da fonti di inquinamento ambientale, possibilmente spontanee e soprattutto senza l’utilizzo di pesticidi.

Come sono stati scoperti gli effetti benefici di queste piante?

La scoperta dei loro effetti benefici risale alla notte dei tempi, così come i cani e i gatti seguendo l’istinto naturale scritto nel dna e rinforzato dall’insegnamento dei genitori, si curano brucando in maniera spontanea le erbe di cui hanno bisogno.

 

In che modo è possibile utilizzarle al meglio?

Informandosi sia personalmente attraverso la numerosa letteratura di cui disponiamo, per rivolgersi a questo modo di curare in maniera consapevole,  affidandosi a figure personali qualificate, e soprattutto mettendone al corrente il proprio medico di famiglia.

Possono avere degli effetti indesiderati o essere addirittura pericolose e tossiche se usate nel modo sbagliato?

Certo. Infatti non dobbiamo dimenticare che la fitoterapia, cioè questa branca del curare che utilizza i principi vegetali, si avvale di dosaggi ponderali, cioè chimicamente apprezzabili (grammi, milligrammi), che agiscono interagendo coi recettori  del nostro organismo allo stesso modo di un farmaco chimico, con tutti i conseguenti effetti collaterali, tossici, e possibili interazioni fra di loro o coi farmaci chimici dei quali fa uso un largo strato  della popolazione.

È sempre opportuno chiedere ad un esperto in materia consigli sul loro utilizzo. Chi fa da sé cosa rischia?

Oggi più che mai, proprio per il fatto che, dato il grande utilizzo di  farmaci chimici molto importanti, spesso salva vita, esiste il rischio reale di interazioni che possono portare al potenziamento del farmaco stesso, per blocco o facilitazione, da parte del principio attivo vegetale, dei sistemi metabolici deputati a eliminarlo: ne consegue una situazione simile all’aumento della dose del farmaco stesso (quello chimico), o una sua riduzione: è il caso per esempio del succo e della polpa del pompelmo, che  svolgono  questo effetto non desiderato  nei confronti di una grande quantità di farmaci, che così rimangono in circolo più a lungo.

Fra gli esempi di riscontro più comune anche la possibile interazione dell’Iperico con la pillola anticoncezionale (in questo caso con riduzione dell’effetto della pillola), del Ginko Biloba  coi farmaci antiaggreganti (acetilsalicilico, ticlopidina ecc.) e anticoagulanti (Coumadin, Sintrom) di cui viene invece potenziato l’effetto. Senza contare che il cronico  abuso di alcuni lassativi naturali cosiddetti “antrachinonici”(es l’Aloe) può determinare melanosi colica la quale rappresenta una lesione precancerosa.

Continue Reading

More in Salute

To Top