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Noi Brugherio

In dieci anni – 63% di matrimoni

Cronaca

In dieci anni – 63% di matrimoni

Fonte: Anagrafe Comune di Brugherio

Mentre la comunità cristiana domenica 27 gennaio ha celebrato la Festa della famiglia. Noi Brugherio propone una piccola inchiesta sullo “stato di salute” del matrimonio.
Analizzando il numero delle unioni celebrate nell’ultimo decennio si scopre che anche nella nostra città è avvenuta una vera e propria rivoluzione del costume e della sensibilità delle persone. Nel 2003 infatti si erano sposate a Brugherio 239 coppie (166 in chiesa e 73 civilmente). in dieci anni sono calati  a 75 (41 religiosi e 34 in Comune) pari a un segno meno del 63 per cento. La flessione più significativa (- 75 %) è senza dubbio per le nozze religiose, ma anche quelle civili sono calate del 53 per cento. insomma, emtra in crisi il matrimio tout court, non solo il suo significato di fede.
Senza dubbio nell’interpretazione di questi numeri entrano in gioco anche vari altri elementi: tra i principali il calo numerico dei giovani nati tra la fine degli anni ‘70 e la gli  anni ‘80 (che sono la generazione protagonista dei matrimoni di quest’ultimo periodo) rispetto ai loro “fratelli maggiori” del boom degli anni ‘60-’70. E poi probabilmente più di recente anche la crisi economica, la precarietà eterna in molti settori del lavoro e il costo delle case. Tuttavia tendenze come queste non si possono spiegare solo con dati materiali: al fondo vi è una visione della vita che sta cambiando, sempre più segnata dalla perdita di punti di riferimento certi.
Una situazione davanti alla quale, comunque, la comunità cristiana non getta la spugna. Ed infatti sono molte e sempre più qualificate le attenzioni alla “pastorale della famiglia”, rilanciate anche dal recente Incontro mondiale con il Papa e più specificamente nell’accompagnamento dei fidanzati. Ne parliamo in queste pagine.

 

 

Il parroco: «In crisi la fede in Gesù e la fiducia nel “per sempre”»

I dati mostrano una drastica diminuzione dei matrimoni sia civili che religiosi. Don Vittorino Zoia, parroco di Brugherio, quali sono, secondo lei,  le cause di questo fenomeno?
Per  i matrimoni religiosi si può parlare di una crisi di fede. Nel momento in cui Gesù non è più un riferimento per la vita concreta delle persone, non lo è più neanche in relazione una scelta così decisiva come il matrimonio. Il dato si spiega però anche con motivazioni di tipo culturale. Ci troviamo in un contesto che mette in discussione il senso del matrimonio e le sue caratteristiche (il “per sempre”, l’esclusività…). Inoltre, la presenza di altri modelli di unione tra uomo e donna, come le convivenze e le unioni di fatto hanno contribuito a cambiare lo scenario.

Però calano di molto anche i matrioni civili. Perchè il matrimonio fa paura ai giovani?
La paura principale è data dalla definitività di un legame, dal “per sempre” che, da un lato spaventa, dall’altro appare come un desiderio irrealizzabile. Dentro questa paura c’è, però, la percezione di una qualità del matrimonio, una qualità che attira e che è desiderabile: quella di vivere un’ unione esclusiva e definitiva. Dall’altra parte, però questa intuizione si scontra con una realtà in cui sembra che niente possa durare per sempre, si dice infatti che l’amore non è eterno. Di fronte a questa situazione, un giovane può rinunciare, oppure cercare Chi può sostenere questa scelta, questo amore…
Alla pari di altri tipi di vocazione (religiosa, sacerdotale…), quella del matrimonio è una vocazione, che non si fonda prima di tutto sulla volontà degli sposi, ma sul fatto di riconoscere e accogliere la grazia di essere stati chiamati da Dio a questo stato di vita.

Sono molte le coppie che scelgono la convivenza come una sorta di “messa in prova” e poi si sposano dopo alcuni anni…
È sicuramente importante conoscersi, dialogare, verificare. Ma è contraddittorio “provare” il matrimonio “prima del matrimonio”. Infatti è una realtà diversa dalla convivenza, è un passo in cui si gioca la libertà delle persone, che riconoscono e accolgono un dono che viene fatto loro da un Altro. Come scriveva il pastore protestante Bonhoeffer, nel momento in cui ci si sposa “Non è il vostro amore che sostiene il matrimonio: è il matrimonio che d’ora in poi, porta sulle spalle il vostro amore”. C’è un salto di qualità che avviene solo quando ci si lascia unire da Dio in modo esclusivo e definitivo.

In che modo una coppia di sposi è una ricchezza e una risorsa per la Chiesa e per la società?
È una ricchezza prima di tutto come testimonianza del fatto che il progetto di Dio, creatore e salvatore, è attuale anche oggi, non è “un relitto del passato”. Una nuova famiglia è poi una risorsa per tutti: è la cellula costitutiva della società nella sua capacità generativa, di dare al mondo nuovi figli.
Soprattutto le coppie diventano una risorsa nel momento in cui non si chiudono in se stesse, ma si aprono agli altri, si “mettono in rete”, si aiutano, condividono…

Come la comunità cristiana può trasmettere la bellezza di questo sacramento?
La verità e la bellezza di un amore “per sempre” nel Signore, oltre ad essere detta, annunciata, deve essere fatta vedere da chi è chiamato a vivere questa modalità di esistenza.
Le famiglie e le coppie sono chiamate a testimoniare che è possibile amarsi, “nella buona e nella cattiva sorte”, con la gioia e il coraggio di chi ha accolto un dono.

Può capitare che spesso a chiedere i sacramenti per i propri figli siano coppie che si trovano in situazioni che non rispecchiano il modello cristiano: come si comporta a questo proposito la comunità cristiana?
Prima di tutto il sacramento per essere chiesto richiede la fede in Cristo professata e vissuta nella comunità ecclesiale. Per il resto, le valutazioni devono essere fatte caso per caso, cercando di comprendere e di capire il perchè di alcune situazioni, alla luce del Vangelo e degli insegnamenti della Chiesa e del vissuto effettivo di chi chiede “i Sacramenti” per i propri figli.

 

Corsi fidanzati, così la comunità accompagna le nuove coppie

Il senso del matrimonio cristiano, ma anche il rapporto con la famiglia d’origine, gli aspetti giuridici  e l’educazione dei figli. Tanti i temi che vengono toccati durante i corsi con cui la comunità cristiana accompagna chi desidera sposarsi in chiesa. Non si tratta di semplici “lezioni”, ma di un vero e proprio percorso che si propone di aiutare la coppia a vivere con consapevolezza e libertà il dono che stanno per accogliere. Proprio per questo, gli addetti ai lavori consigliano di iniziare il percorso almeno uno o due anni prima della data prevista del matrimonio, in modo tale che ci sia tempo per riflettere e verificare il proprio cammino.
Quest’anno, a causa dei numeri ridotti, è stato attivato solo il corso cittadino, presso la parrocchia di San Bartolomeo, nei due turni di settembre e aprile. Si tratta di 11 incontri, che si svolgono il lunedì sera alle 21 presso l’oratorio Maria Ausiliatrice. Gli incontri sono tenuti da don Vittorino Zoia e da un equipe di coppie più esperte, a cui si affiancano alcuni coniugi ai primi anni di matrimonio. Non mancano poi interventi da parte di alcuni esperti: un medico parlerà dei metodi naturali di regolazione delle nascite,  uno psicologo per l’incontro rivolto anche ai genitori degli sposi, un avvocato per spiegare diritti e doveri reciproci e un incontro di testimonianze su diverse esperienze di vita: affido, adozione, il commercio equosolidale, la “Corte solidale” di San Damiano. L’itinerario si conclude con la messa e la cena, cui sono invitati anche i genitori degli sposi. Per il corso di aprile è possibile chiedere informazioni presso la segreteria parrocchiale di San Bartolomeo, dove saranno anche raccolte le iscrizioni (piazza Roma 28, tel. 039.870002, orario lun-ven 17-19, mar. e gio. anche 10-12). L’accompagnamento della comunità prosegue anche dopo il matrimonio. Da qualche anno, infatti, all’interno della comunità pastorale è nato il gruppo “Giovani sposi”. Il gruppo si ritrova una volta al mese presso l’oratorio Maria ausiliatrice a partire dalle ore 19. Gli incontri sono tenuti dal parroco e dopo il momento di riflessione c’è la possibilità di confrontarsi e condividere la cena tutti insieme. I prossimi incontri si terranno il 9 febbraio, 13 aprile, 12 maggio. Durante gli incontri è previsto un servizio di babysitting per i bambini.

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