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Un brugherese candidato alle Regionali per Cinque stelle

Politica

Un brugherese candidato alle Regionali per Cinque stelle

Luca Giolitto

C’è un brugherese nella lista definitiva dei candidati del Movimento 5 stelle alle elezioni regionali lombarde del prossimo febbraio. È il 37enne Luca Giolitto, che figura tra i 7 candidati del movimento per la circoscrizione di Monza e Brianza. Il suo nome è stato scelto con voto on line tra i 16 militanti che si erano proposti e sottoposti alla selezione interna al movimento fondato da Beppe Grillo.
Gli altri candidati “eletti” dai militanti sono: Gianmarco Corbetta (40 anni) di Bovisio Masciago, Michela Scognamiglio (56 anni) di Monza, Maurizio Romanò (53 anni) di Besana Brianza, Elisabetta Bardone (38 anni) di Monza,  Massimo Pezzini (50 anni) di Lissone e Valentina Billi (41 anni) di Lissone.
Il brugherese risulta settimo nella lista di 7 candidati. Giolitto è laureato in Scienze dell’informazione e lavora come consulente informatico. Sposato con Fulvia, papà di tre figli, è cresciuto nel mondo scout dell’Agesci a Sesto San Giovanni. È tra i cofondatori del gruppo di acquisto solidare “Gasando”.
http://www.youtube.com/watch?v=SaeuTCihYJM&feature=player_embedded

Così si presenta nel video postato sul sito del M5s per candidarsi: «Sono entrato nel movimento più di due anni fa quando mi sono trovato ad un bivio: abbandonare l’Italia per cercare con la mia famiglia una realtà più a misura d’uomo oppure no. Per fortuna ha prevalso il no e la conoscenza del movimento con il quale è possibile parlare di politica e amministrazione come occasione per rispettare l’ambiente e valorizzare i cittadini».
«Possiamo fare in modo che la Lombardia sia espressione dei cittadini – prosegue -. Possiamo farlo con la democrazia diretta che vuol dire referendum popolari, bilanci partecipativi… Se la Regione decide di investire ingenti risorse per un progetto o se si vuole realizzare un infrastruttura con importante impatto ambientale è giusto che siano i cittadini ad approvare queste decisioni. Perché i soldi e la terra sono dei cittadini». «Poi – conclude – ci sono l’istruzione e la sanità: una Regione deve promuovere il pubblico. Per il privato ci pensa già il privato».

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