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Piscina comunale, ricorso di Sport management contro Villa Fiorita

Cronaca

Piscina comunale, ricorso di Sport management contro Villa Fiorita

La chiusura della piscina comunale di Brugherio arriva in Tribunale. Sport management spa, la società subentrata nella gestione del centro sportivo dal gennaio al maggio 2012, ha infatti presentato ricorso al Tar contro la revoca da parte del Comune dell’«aggiudicazione provvisoria della gestione temporanea» della struttura di via Sant’Antonio. Il ricorso al Tar risale al novembre 2012 ma se ne ha notizia solo ora che Villa Fiorita ha dovuto nominare i legali per la difesa e di conseguenza ha pubblicato l’atto (leggilo qui).

Si riaccende dunque il confronto a suon di perizie e carte bollate tra la Sport management e il Municipio. La vicenda ha preso il via esattamente un anno fa, quando la società veronese ha ottenuto in affido per sei mesi (prorogabili in attesa di bando di gara) la gestione del Centro sportivo comunale, che poche settimane prima era stata revocata al precedente gestore, Swim planet, colpevole di numerose inadempienze contrattuali. Presto però si erano incrinati anche i rapporti con la Sport management. Quest’ultima infatti si era rifiutata di firmare con il Comune la formalizzazione dell’atto di affidamento, pur avendo iniziato a gestire la piscina già da febbraio 2012. Il nuovo gestore imputava al Comune la mancanza di alcune certificazioni e la presenza di vizi strutturali nel Centro sportivo. Ne era seguita una perizia tecnica che aveva confermato alcuni problemi agli impianti elettrici, tanto da causare un’ordinanza urgente di chiusura per decisione del Commissario prefettizio. Era il maggio dello scorso anno. Da allora la piscina è chiusa e solo nel campo di calcio e atletica sono riprese una parte degli attività, grazie ad interventi di messa in sicurezza. La chiusura improvvisa non era però piaciuta a Sport management e in autunno la società aveva annunciato di preparate una richiesta di danni miliardaria al Comune. Che in tutta risposta aveva revocato l’aggiudicazione provvisoria con atto dirigenziale del 25 ottobre, considerando chiuso un rapporto che non si era mai definitivamente formalizzato. Di parere diverso la Sport management che sostiene di avere investito importanti risorse sull’impianto brugherese nei cinque mesi della propria gestione e di non aver potuto firmare l’affidamento solo a causa della mancanza delle certificazioni sugli impianti.

Ora toccherà al giudice fare chiarezza. Ma intanto per il Comune si prospettano nuovi esborsi per far fronte all’ennesimo procedimento giudiziario. La difesa è stata affidata allo studio “Chiarolanza e Marsico” di Milano per una spesa stimata di ben 39.835 euro.

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