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Con Casa Digitale, anche un 92enne può diventare (gratis) esperto di web

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Con Casa Digitale, anche un 92enne può diventare (gratis) esperto di web

Sono 860 le persone residenti a Brugherio, che si sono rivolte allo sportello di Casa Digitale durante il primo anno di vita del servizio. Si tratta di uno sportello di facilitazione digitale gratuito, messo a disposizione dei cittadini per aiutare tutti coloro che hanno difficoltà con la tecnologia. Nato alla fine di dicembre 2021, si trova negli spazi pubblici dell’ex oratorio di Maria Bambina, in via Fabio Filzi 4. Con Casa Digitale è possibile per l’utente imparare ad utilizzare meglio lo smartphone, il tablet o computer, ricevere supporto per l’identità digitale, SPID o Carta d’identità elettronica, per l’inoltro di pratiche o bandi pubblici online o ancora per l’accesso al Fascicolo Sanitario Elettronico. Il referente del servizio Federico Fratta, ci illustra il lavoro di un anno e ci parla delle problematiche avanzate dagli utenti, che si sono rivolti allo sportello.

Federico Fratta

Quante persone hanno avuto accesso a Casa Digitale nel suo primo anno di attività?

Durante il primo anno, il servizio di Casa Digitale a Brugherio ha registrato circa 860 accessi da parte della popolazione residente con una percentuale di risoluzione dei quesiti superiore al 95% e un tasso di soddisfazione prossimo al 100% che ha motivato un significativo passaparola fra i cittadini: le cause che non hanno permesso di risolvere i problemi esposti dagli utenti sono state tutte imputabili alla tipologia di dispositivi di coloro che si sono presentati allo sportello, spesso inadeguati rispetto alle esigenze moderne. L’attesa media per accedere al servizio è di circa 5 giorni lavorativi. Circa il 55% degli utenti che si sono rivolti a Casa Digitale a Brugherio hanno avuto modo di attivare l’identità digitale SPID mentre quasi il 60% degli utenti che si sono rivolti al servizio hanno avuto modo di accedere e imparare ad utilizzare l’ANPR (Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente) per ottenere certificati anagrafici che altrimenti avrebbero richiesto agli uffici comunali, il FSE (Fascicolo Sanitario Elettronico) per la gestione delle ricette e dei documenti sanitari ed infine l’app IO (quest’ultima spesso abbandonata dopo la conclusione dell’agevolazione del cashback, ma che, al contrario, è e sarà centrale nel rapporto fra Pubblica amministrazione e cittadino).

Qual è l’età media degli utenti?

Si attesta attorno ai 67 anni con un massimo di 92 anni e un minimo di 20 anni: va comunque rilevata una certa presenza di cittadini residenti con età inferiore ai 40 anni che, a causa di una non perfetta padronanza della lingua italiana in quanto immigrati di prima generazione, sono particolarmente in difficoltà con le dinamiche della Pubblica amministrazione digitale. Questo evidenzia come il ruolo di inclusione digitale del servizio preceda e determini l’inclusione sociale.

Si rivolgono a voi più gli uomini o le donne?

La ripartizione è abbastanza omogenea con una leggera prevalenza delle donne che si dimostrano generalmente più propense ad affrontare le proprie lacune dal punto di vista digitale.

COME PRENOTARE UN APPUNTAMENTO:
Con Casa Digitale è possibile imparare ad utilizzare meglio smartphone, tablet o computer, ricevere supporto per l’identità digitale, SPID o Carta d’identità elettronica, per l’inoltro di pratiche o bandi pubblici online o per l’accesso al Fascicolo Sanitario Elettronico. Gli appuntamenti, della durata di un’ora, sono gratuiti e consentono di interagire direttamente con un esperto, per imparare ad essere autonomi dal punto di vista digitale. Si può chiedere un appuntamento telefonando al numero 375.63.11.839, numero accessibile anche via WhatsApp o Telegram o inviando una mail all’indirizzo prenota@casadigitale.org

Quali sono le problematiche più sentite dagli utenti che si rivolgono a Casa Digitale?

L’uso dell’identità digitale, generalmente lo SPID, per accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione e del Fascicolo Sanitario Elettronico: grande successo, soprattutto nell’ultimo periodo, è stato rappresentato dall’apprendimento dell’uso dell’ANPR (Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente) per scaricare certificati anagrafici. Casa Digitale aiuta gli utenti a risolvere problemi con la tecnologia, ma punta soprattutto a diffondere competenze digitali di base affinché le persone diventino autonome e progressivamente non abbiano più la necessità del servizio: per questo motivo la formazione è in funzione delle necessità individuali degli utenti.

Ci sono aneddoti o situazioni particolari che ha rilevato nel primo anno di attività?

L’aspetto forse più degno di nota è la funzione di inclusione sociale del servizio: spesso chi si rivolge a Casa Digitale si rende conto di essere letteralmente tagliato fuori dalla possibilità di comunicare efficacemente e relazionarsi con gli altri in un’epoca ormai fortemente digitalizzata.

Come intendete rilanciare il servizio per il prossimo anno, ci sono novità?

Stiamo collaborando con l’Amministrazione, che ha dimostrato di comprendere la centralità della facilitazione digitale nella vita della comunità. L’idea è di aggiungere al servizio anche dei momenti di approfondimento sulla cosiddetta “digital literacy”, ossia la capacità di analizzare e comprendere le informazioni online per distinguere un’informazione falsa da una vera in modo da evitare di essere vittima di disinformazione o di truffe online e, nel contempo, di alimentarle inconsapevolmente. Questo aspetto, insieme alle tematiche del cyberbullismo, verrà affrontato tramite una collaborazione che stiamo studiando con le Forze dell’Ordine.

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