città
Vandali alla scuola De Filippo, i prof: «Ora basta, è troppo!»
«Ancora una volta la scuola secondaria “E. De Filippo” di San Damiano è stata violata e danneggiata in uno di quei giorni, anzi notti, di chiusura festiva». Lo denunciano gli insegnanti, che hanno scoperto i danneggiamenti martedì 2 maggio, al rientro a scuola.
Qualcuno, aggiungono, «invece di dedicarsi a vivere una vita di festa, gioia e relax, ha pensato bene di non annoiarsi, forzando una serratura e devastando aule e corridoi destinati alla cultura, alla bellezza e al sapere».
Fino a qualche settimana fa la scuola, «con i suoi docenti, i suoi alunni e la dirigente, riteneva una scelta responsabile quella di rimettere tutto in ordine, ripulire, ricostruire, continuare a lavorare e andare avanti come se l’evento non fosse mai successo, pur denunciando l’accaduto agli organi competenti».
Però l’ultimo danneggiamento «ha cambiato le carte in tavola» e i docenti hanno diffuso una lettera aperta a firma de “gli alunni della scuola secondaria De Filippo”. Un testo che chiama in causa anche la politica chiedendo che il problema sia affrontato «con coraggio, attenzione, determinazione».
E poi, rivolti agli imbrattatori: «La scuola va avanti comunque, non si ferma mai, perché la scuola è fatta di idee, emozioni, sogni, relazioni… e queste non le potete imbrattare o tagliare o sporcare. Il nostro futuro è solo nostro, quello che state compromettendo è il vostro».
«Oltraggio alla scuola»
Oltraggiare una scuola, aggiungono i docenti, «equivale a disconoscere la magia della conoscenza, oltreché rompere un processo delicato, tortuoso e impegnativo, che i docenti costruiscono in accordo con le famiglie, per accompagnare e orientare i ragazzi e le ragazze ad avere uno spirito critico, compiere scelte ragionate nell’interesse personale e collettivo, verso la strada della bellezza».
«Dalla rabbia al senso civico»
La prima volta che quest’anno «la nostra Def, come noi la chiamiamo, è stata oltraggiata, derubata, vandalizzata, abbiamo tutti pensato che fosse un evento eccezionale, come unica è stata la reazione degli alunni, dei docenti e della dirigente, che senza indugi, a difesa della scuola hanno ripulito gli ambienti al fianco dei collaboratori scolastici. In quell’occasione abbiamo tutti valorizzato il sentimento comune di rabbia, trasformato in senso civico».



«La responsabilità è di tutti»
Oggi «però è troppo! Non possiamo più permettere che l’eccezione diventi una regola, che la rabbia sia il sentimento di tutti gli abitanti della scuola, che il brutto sia possibile o tollerato e ancor più, che l’abitudine alla violenza diventi generativo di azioni di emulazione e di disimpegno morale». E se la scuola è di tutti, aggiungono, «allora la responsabilità è di tutti, anche del vicinato, del Comune, delle forze dell’ordine, per chi oggi c’è e a beneficio delle generazioni future».
E dunque la richiesta è «che venga garantita la fruizione collettiva della nostra scuola, nella sicurezza e nella bellezza a cui facciamo appello per continuare ad educare i nostri studenti al “welfare generativo” che la scuola De Filippo promuove da anni, per renderli uomini e donne rispettosi e consapevoli della ricchezza che li abita. Perché nessuno possa mai dubitare delle possibilità che abbiamo, se tessiamo tutti una rete a maglie strette».
