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Lutto per don Claudio Oriani, «sacerdote dal sorriso buono»

Don Claudio Oriani con don Pietro Guzzetti al termine della processione del Corpus Domini 2022

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Lutto per don Claudio Oriani, «sacerdote dal sorriso buono»

Generosità, sobrietà, serietà, pazienza, fortezza, mitezza, fede. Sono alcune delle parole che l’Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, (clicca qui per leggere il messaggio completo) ha usato per unirsi al lutto dei familiari e della comunità per la morte di don Claudio Oriani, deceduto lunedì 29 agosto a seguito di una malattia. Lascia i fratelli Ambrogio, Piergiovanni e Valerio.

Nato a Brugherio l’11 settembre 1953, don Oriani era stato ordinato sacerdote nel Duomo di Milano nel 1982. È stato poi vicario parrocchiale a Seregno (fino al 1984), Sesto San Giovanni (1984-1990), Milano parrocchia Gesù Maria e Giuseppe (1990-1998), Milano Santa Maria al Paradiso e San Calimero (1998-2000), Busto Arsizio (2000-2016).

Dal 2016, anche per motivi di salute, era tornato a Brugherio, risiedendo alla parrocchia di San Carlo insieme a don Pietro Guzzetti. Proprio nella chiesa di San Carlo è stato celebrato il funerale, presieduto dal vicario episcopale mons. Luciano Angaroni e concelebrato da oltre 20 sacerdoti, alla presenza di numerosissime persone che hanno riempito la chiesa.

L’omelia è stata affidata a don Tiziano Sangalli che ha ricordato alcuni tratti della personalità di don Claudio, del quale è stato compagno di seminario e di ordinazione. Lo ha fatto riproponendo i ricordi che i sacerdoti hanno scritto nel gruppo whatsapp di classe, non appena saputa la notizia della morte. «In questi anni, seppur in carrozzina – ha detto don Sangalli – don Claudio non ha mai mancato un incontro della classe. Possiamo dire questa cosa non scontata: don Claudio è sempre rimasto fedele agli amici, alle amicizie. Altri compagni hanno ricordato il suo sorriso buono, fiduciosi che proprio con questo sorriso, ora, sta incontrando il Signore. Non si va davanti al signore a muso duro».

Don Claudio aveva «il sorriso della bocca e il sorriso del cuore, il sorriso di chi spera e crede di non avere conti in sospeso con il Padreterno. Don Claudio era così: umile e sereno». Anche nella malattia, ha aggiunto, «il cuore di don Claudio si è affidato alla volontà di Dio. Ora, ha scritto qualcuno nel gruppo, don Claudio brilla come una stella. E Stella era il nome della sua mamma. Brilla come lei nell’incontro con Gesù».

A don Oriani, ha aggiunto, «va il grazie di tutti noi, insieme al grazie a Gesù per averci donato un sacerdote così buono».

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