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Legittimo desiderio di indipendenza, oppure sedizione? In Consiglio entra il caso Catalogna

Massimiliano Balconi (Lega) durante il proprio intervento in consiglio comunale (immagine dalla diretta streaming della serata)

Politica

Legittimo desiderio di indipendenza, oppure sedizione? In Consiglio entra il caso Catalogna

Bandierina catalana davanti a sé, il consigliere Massimiliano Balconi ha portato in aula il tema della Catalogna, regione spagnola teatro di tumulti, soprattutto di recente a seguito delle condanne per sedizione (pene pesanti, dai 9 ai 13 anni di carcere) di alcuni politici locali che hanno organizzato, nel 2017, un referendum di sostegno all’indipendenza catalana nei confronti dello Stato spagnolo.

«C’è un popolo che da anni sta facendo una battaglia per l’autonomia e l’autodeterminazione, per la libertà di scegliere la propria forma di governo», ha detto Balconi, parlando di «derive franchiste del Governo spagnolo». Ha chiesto che il Consiglio comunale brugherese si impegni presso il governo italiano per fare una formale protesta presso l’ambasciatore spagnolo e chiedere l’immediata liberazione di quelli che chiama «prigionieri politici».

Diversi i consiglieri intervenuti nel dibattito: su tutti Mariele Benzi (lista Assi sindaco), secondo la quale il referendum catalano che ha portato agli arresti non sarebbe stato legale: «I principi democratici contenuti nella delibera – ha detto – sono violati dagli indipendentisti, una minoranza che vuole imporre il proprio volere”. La Catalogna, ha aggiunto, «gode già di grandi diritti. Non confondiamo la differenza tra il diritto di avere idee diverse dagli altri e la pretesa che queste idee diventino diritti».

Linea simile per Giacomo Maino (Partito Democratico) secondo il quale «la crisi catalana è una questione politica e può essere risolta solo nel rispetto della legge e delle opzioni politiche a disposizione. L’argomento è molto delicato, la mozione semplifica troppo e complica le cose».

Ha poi aggiunto, in risposta a consiglieri leghisti che, dai banchi della minoranza lo interrompevano: «L’impressione è che questa mozione serva a parlare di altro. Io penso sia sbagliato usare la questione catalana, che ha profonde radici storiche e culturali, per giustificare l’agenda politica della Lega», ha concluso in riferimento al referendum per maggiore autonomia della Lombardia, al quale Balconi aveva affiancato la questione catalana.

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