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L’azienda Passoni, partita dai picconi nel 1909 e arrivata oggi nelle centrali nucleari

Cronaca

L’azienda Passoni, partita dai picconi nel 1909 e arrivata oggi nelle centrali nucleari

Azienda Passoni. Lo stabilimento di via Aristotele: in primo piano la lamiera d’acciaio da cui parte tutta la lavorazione

Paolo Passoni aveva una piccola officina vicino al cimitero vecchio. Fabbro, faceva le punte ai picconi. Erano i primi anni del ‘900. Oggi i suoi nipoti realizzano prodotti per centrali nucleari, per trivelle oceaniche, per bunker militari, aeroporti e metropolitane.

È la storia di un’azienda brugherese che, pur restando a gestione familiare, arriva oggi a impiegare 80 dipendenti. La maggior parte nello stabilimento di via Aristotele. «Non siamo diventati un gigante della carpenteria, ma abbiamo raggiunto un’espansione che ci dà garanzie di sostenibilità», commenta Alfredo Passoni, che si occupa dell’aspetto più imprenditoriale dell’azienda. Con lui i fratelli Paola e Roberto e i cugini Marilisa, Paolo e Franco. Tutti nipoti del fondatore, Paolo, il cui nome si trova ancora nella denominazione dell’azienda che hanno sviluppato i suoi figli Silvio e Davide.

Azienda Passoni. I lavoratori in una foto del 1930. Al centro in piedi, Silvio Passoni

Un pollaio in via Manin
Lo spirito di iniziativa ha caratterizzato fin dall’inizio questa impresa, pezzo di storia cittadina. Nata in via Manin 5 (nell’edificio dove ora c’è l’ufficio postale), realizzava cerniere per serramenti, maniglie, catenacci.

Tirando la cinghia e adattando la produzione, la Passoni riesce a superare la crisi del ‘29 e le due guerre mondiali: nel ‘15-’18 i 7 operai realizzano anche reggiature per le cassette delle munizioni.

Negli anni ‘50 inizia una nuova era di espansione, i dipendenti raddoppiano e si studiano nuovi prodotti. Sempre con una dose di creatività: per mostrare innovative gabbie per polli ai potenziali clienti, i Passoni allestiscono in azienda un vero e proprio pollaio.

Nello stesso periodo riparano anche le cassette delle batterie delle luci dei treni, attività che in qualche modo anticipa i loro prodotti attuali.

Azienda Passoni. Il magazzino con i prodotti pronti per la spedizione

Ottomila metri quadrati
«Oggi – spiega Alfredo Passoni – realizziamo i contenitori per le batterie dei muletti, di ogni dimensione, e scaffalature per l’installazione di batterie». Questi ultimi sono prodotti modulari che vengono adattati all’esigenza del cliente.

«Lo sforzo – aggiunge – è progettuale prima che produttivo. Cerchiamo di realizzare sistemi che risolvano i problemi dei clienti ancora prima che sorgano». Gli ambiti di impiego sono spesso delicati, come i trasporti e la sanità.

Dalla fine degli anni ‘70 l’azienda si sposta nell’attuale sede di via Aristotele, e il capannone diventa di ottomila metri quadrati. Attraversandoli si vede tutta la linea produttiva, dalla lamiera grezza al prodotto imballato pronto per la spedizione.

Anche i macchinari raccontano la storia dell’azienda. Ci sono strumentazioni vecchie di decenni, ma ancora efficienti per piccoli tagli, e macchinari moderni come saldatrici semi automatiche. Corrono sul soffitto carriponte a trascinamento manuale, «sistema che abbiamo praticamente inventato qui in officina e poi è stato replicato dappertutto», afferma Passoni.

Negli anni ‘80 il debutto sul mercato estero. Sulle etichette delle casse pronte per la spedizione si leggono Iraq, India, Israele, gli Stati Uniti, la Germania, la Norvegia e diversi altri Stati. Tra le lavorazioni più recenti c’è anche la fornitura di scaffalature speciali per tutte le stazioni della metropolitana di Doha, in Qatar, e per le centrali nucleari francesi.

Azienda Passoni. Gli scaffali per installazione di batterie

Il capo e il fattorino
La crisi economica iniziata nel 2008 non ha colpito la nicchia di mercato della Passoni, afferma Alfredo: «La nostra sfida oggi è la continuità nella qualità della collaborazione con i clienti». Con una passione per il lavoro ereditata dai fondatori.

Come ricordano alla Varta, un’azienda di batterie, e i Passoni riportano orgogliosamente sulla brochure aziendale: “Negli anni ‘60 gli altri fornitori arrivavano con i cappotti di cachemire e la macchina di lusso. Silvio veniva con la tuta da lavoro e scaricava lui i cassoni. Sembrava il fattorino, ma era in ogni caso il signor Passoni”.

Azienda Passoni. Dipendenti al lavoro nel capannone di via Aristotele

Azienda Passoni. Contenitore per batterie da muletto plastificato

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