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Racconto di famiglia. «La misericordia è nelle nostre vite»

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Racconto di famiglia. «La misericordia è nelle nostre vite»

papa-francesco-image-10596-article-ajust_930di Francesca Bonomini e Paolo Parma

“La carità è paziente, benevola è la carità … tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta”. Nove anni fa è iniziato il viaggio della nostra famiglia. Poche cose nello “zaino”: il forte desiderio di stare insieme, tanti progetti, una sana dose di entusiasmo, un po’ di esperienze significative, testimonianze e un briciolo di fede: la promessa di accoglierci e con la grazia di Cristo di amarci tutti i giorni della nostra vita, senza sapere bene cosa ci aspettasse, quali le difficoltà, gli ostacoli, le gioie e i dolori. I mesi e gli anni sono passati e vivendolo sulla nostra pelle abbiamo cominciato a comprendere quale sia questo Grande progetto che Dio ci chiede di vivere, questo Amore che tanto spaventa.

Come accogliere i difetti
Accogliere: quale parola più bella e concreta per raccontare l’Amore nella nostra famiglia. Lo stiamo imparando a fare giorno per giorno, con fatica ma anche con una gioia che ti riempie il cuore. Lo sperimentiamo tra di noi come marito e moglie, con i nostri figli, compreso Samuele che nascerà tra pochi mesi e con le persone che incontriamo. Come potremmo amare veramente se non accogliessimo l’altro per ciò che è, per la sua bellezza, per la sua storia, per le sue fragilità, per i suoi limiti. È stato fondamentale farsi accompagnare e provocare da alcune guide che abbiamo incontrato e condividere la nostra esperienza con altre famiglie e amici.

Stare vicini o forzare?
Una nostra cara amica suora un giorno ci ha detto una cosa importantissima: «Guardate vostra moglie, vostro marito e i vostri figli con lo stesso sguardo di misericordia con cui Dio vi guarda». Uno sguardo guidato dal cuore, non dalla mente o dagli istinti. Uno sguardo pieno di tenerezza, di pazienza e di benevolenza. Questo modo di amare non ha bisogno di molte parole, non ha la pretesa che l’altro cambi, non ti forza ma entra dentro e si fa vicino alle tue fragilità, alle tue sofferenze, ai tuoi limiti e ti ama così, con libertà.

E poi qualcosa cambia
E così, ciò che inizialmente ti sembrava pesante, difficile da vivere, insopportabile, lo metti nelle mani di Dio, ti fidi di Lui e con infinita pazienza senti che tutto diventa più leggero e l’ansia si quieta, lasciando l’altro libero di fare i suoi passi. Piano piano qualcosa cambia, si trasforma e lo stare insieme diventa ancora più bello. E non ti resta che ringraziare Dio per ciò che ti ha donato e con ancora più convinzione ti dici: «Io ti risposerei ancora come nove anni fa».

Venerdì 14 ottobre alle ore 21, presso il salone Benedetto XVI della Parrocchia San Paolo di piazza don Camagni, don Aristide Fumagalli terrà un incontro sulla “Amoris laetitia” di Papa Francesco, esortazione apostolica sull’amore nella famiglia. Si soffermerà sul capitolo 8, quello che forse ha suscitato maggiori dibattiti in quanto molti ci hanno letto un’apertura alla Comunione anche per le persone separate e risposate. Don Fumagalli è insegnante di Teologia morale al seminario di Venegono. Per introdurre il suo incontro, abbiamo chiesto a una coppia di sposi trentenni di raccontarci cos’è la misericordia nella loro storia di famiglia e nella loro vita.

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