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Noi Brugherio

A Occhiate il mulino gira da oltre 1000 anni

Cronaca

A Occhiate il mulino gira da oltre 1000 anni

di Davide MaddalenaMatteo GiovanardiCarlotta ImperatoMirabela Saigau (Classe 3G scuola Leonardo)

Elena Peraboni, attuale proprietaria del mulino di Occhiate e residente in cascina, da quanto gestite il mulino?
Da ben 103 anni cioè da tre generazioni, da quando il mio pro zio, Luigi Peraboni Senior, la comprò. Quando morì Luigi la diede a suo figlio Anselmo che di conseguenza la diede a suo figlio Luigi Peraboni Junior, mio marito. Morì otto anni fa e lasciò la cascina a me e a mio cognato Bonissi.

Quanti anni ha il mulino?
Questo mulino è antichissimo: le prime citazioni su documenti storici risalgono al 857 d.C. Il Mulino di Occhiate fa parte dei beni culturali di Milano perché è il mulino più vecchio della provincia di Milano.

Da quanto il Mulino è elettrico?
È da circa 50 anni che non c’è più il mulino ad acqua; è stato un rimedio per non aspettare l’acqua che veniva a mancare. A volte il Comune non apriva le chiuse del Lambro e, quando le apriva, lo faceva solo perché il Lambro era in piena e usavano la nostra roggia Molinara per far defluire e scaricare un po’ di acqua. Gli abitanti della cascina furono così dispiaciuti di non potere più vedere la macina girare grazie alla forza della natura, e alcuni scrissero poesie dedicate al Mulino (ricordiamo Emilio Piazza).

È vero che i monaci di Sant’Ambrogio ne avevano fatto un ospizio?
Sì, prima che diventasse di Peraboni Luigi Senior era dei monaci di Sant’Ambrogio. I monaci lo fecero diventare un ospizio per i pellegrini malati che venivano a visitare le Reliquie dei Magi. Infatti si possono intravedere ancora nei muri delle piccole nicchie votive che abbiamo voluto tenere anche dopo la ristrutturazione del Mulino.

Come mai si trova, all’entrata del cortile, una cappelletta dedicata alla Madonna?
Anselmo Peraboni si ammalò di polmonite, fece un voto e pregò la Madonna per la guarigione. Per questo motivo fece costruire una cappelletta in onore della Madonna e della grazia ricevuta. Ogni anno, la terza domenica di settembre, onoriamo la Madonna organizzando la grande festa in cascina.

La storia della cascina e del mulino
La cascina di Occhiate dista 2,26 chilometri dal municipio di Brugherio e si contende, con la cascina Sant’Ambrogio, il primato di cascina più antica del territorio.
Il suo nome ha origini medievali (Octavum) perché situata all’ottavo miglio della strada che da Milano conduceva a Monza, e in seguito fu chiamata Occhiate, perché un tempo zona di caccia e i cacciatori, per evitare l’abitato della cascina, dicevano che bisognava dare delle occhiate.
Situata al confine nord-ovest di Brugherio, presso il fiume Lambro, è famosa anche per il suo mulino da grano ad acqua, tuttora funzionante, che utilizza le acque della roggia Molinara (o Mornera) derivante dal fiume.
Dal 1912 il Mulino della Cascina di Occhiate è di proprietà della famiglia Peraboni e da allora si è evoluto in base al mutarsi delle esigenze di mercato.
La struttura originaria del mulino era in mattoni e travi di legno con irrobustimento di putrelle di metallo.
Il mulino si sviluppa su due livelli: al pianterreno i locali sono tre, mentre al piano superiore del mulino è presente un’ampia balconata. Ogni anno a settembre la famiglia Peraboni organizza una grande festa nella Cascina di Occhiate (dal venerdì alla domenica) per onorare la Vergine Maria, la cui statua si trova nella cappelletta situata nel cortile del mulino.

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