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Wet Floor, una polaroid senza fine. Ecco il nuovo video

Cultura

Wet Floor, una polaroid senza fine. Ecco il nuovo video

Non sempre la parola fine vuole davvero indicare qualcosa che finisce. Parla di questo, e di altro, il nuovo video dei Wet Floor, presentato il 6 maggio al BundaLinda, con una sorta di “festa del disco” a cui hanno partecipato amici e persone che in vario modo hanno contribuito all’ultimo album, e pubblicato online giovedì. Tratto da “Polaroid”, ultima traccia del disco “Profezia in 12 pezzi” (anche qui si rievoca la fine), il video è girato a Consonno, in provincia di Lecco, famosa negli anni ’60 come “città dei balocchi” e oggi completamente abbandonata.

Una location perfetta per il messaggio che vuole far passare la band: «Il paesaggio richiama alla fine di qualcosa e di conseguenza richiama alla canzone, che parla della fine per pensare a qualcosa di nuovo» spiega Andrea Staglianò, cantante e autore dei pezzi. Una canzone simbolica anche per altri motivi: «Personalmente ci sono affezionato perché è dedicata a mio nonno. A livello di band si è visto il lavoro di gruppo, è entrata in un modo e poi, con l’aiuto di Luca Erba (basso) e Marco Perego (batteria) è uscita in un altro». Il brano perfetto, per proseguire il percorso di crescita dei Wet e per rappresentare il concetto, ben tradotto in immagini dal regista Luca Giazzi.

Nel video la protagonista Francesca Germini si risveglia a Consonno con una macchina fotografica polaroid; girando per le strade desolate, scatta foto e si accorge che in esse il paese è nelle sue condizioni originarie. Sullo sfondo le note della canzone, che richiamano la protagonista in un luogo ben preciso, dove il messaggio avrà la sua conclusione.

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