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Prodotti genuini dagli orti comunali

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Prodotti genuini dagli orti comunali

Potrebbe sembrare solo un passatempo per pensionati. Alcuni ci hanno visto una moda. Di certo, secondo i dati forniti da Coldiretti, gli orti urbani hanno conosciuto un deciso aumento di superficie negli ultimi tre anni. Il Comune di Brugherio mette a disposizione alcune aree riservate all’orticoltura di via San Francesco d’Assisi. La domanda per ottenere uno dei 5 appezzamenti disponibili si compila in Comune, dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 12,30; il mercoledì dalle 14,30 alle 18,30; il venerdì dalle 9 alle 12.

I requisiti sono: essere in pensione, avere raggiunto l’età di sessanta anni ed essere residente sul territorio brugherese da almeno cinque anni (il limite minimo d’età non si applica a brugheresi invalidi o con disabilità). L’affitto annuale costa 77,47 euro cui si aggiungono 15,49 euro per il servizio di irrigazione.

Il progetto trova le sue radici nella tenacia dei primi agricoltori brugheresi “dilettanti”, ma solo di nome. Il terreno, all’inizio incolto e del tutto improduttivo è stato riportato a produttività attraverso il loro lavoro capillare. Ogni orto misura 47 metri quadri compresi di un piccolo capanno per ricoverare gli attrezzi del mestiere. Se coltivato con adeguata perizia, soddisfa il fabbisogno vegetale di una famiglia di quattro persone per un anno, assicurano per comprovata esperienza gli agricoltori di via S. Francesco.

Al di là delle intenzioni “socialmente utili” del progetto, i risultati sono più sfumati. La coltivazione di terreni urbani ha l’effetto collaterale di favorire lo sviluppo di una sussistenza almeno in parte indipendente dal mercato alimentare principale. Non si tratta di una mera questione economica. Il regolamento comunale che gestisce l’assegnazione degli orti, infatti, dichiara esplicitamente che «l’assegnatario non può vendere a terzi, dietro qualsiasi compenso, i prodotti dell’orto». Ma questo non impedisce di vedere nel benessere materiale che dalla coltivazione indipendente deriva una (almeno embrionale) autonomia produttiva.

Ma non illudetevi il lavoro della terra, superate le prime romanticherie bucoliche, richiede una calma tenace, che spesso solo le persone anziane hanno avuto il modo e il tempo di costruire. A dimostrarlo un “piccolo fatto vero”. Tempo fa, qualcuno è entrato notte tempo negli orti; ha rubato le verdure che non aveva coltivato e qualche attrezzo, violando le porte dei capanni. «Hanno tagliato il lucchetto e hanno preso un paio di pinze, ma io – dice il signor Alfredo mostrando i lembi del metallo anneriti dalla saldatura – l’ho riparato».

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