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Simone Ravalli, il brugherese alla guida della junior enterprise più imprenditoriale d’Europa

Cronaca

Simone Ravalli, il brugherese alla guida della junior enterprise più imprenditoriale d’Europa


L’Università, oltre a essere un luogo di studio, è un trampolino verso il mondo del lavoro e delle esperienze professionali. Al ventenne brugherese Simone Ravalli (classe ‘94) gli studi universitari stanno dando molto: da presidente di JEME, la Junior Enterprise dell’Università Bocconi di Milano, ha ricevuto a Bruxelles lo scorso 8 marzo un importante riconoscimento europeo.

Presidente da febbraio
JEME è un’associazione no-profit, gestita completamente da studenti della Bocconi, che si occupa di fornire servizi di consulenza professionale ad imprese, startup e PMI.
Simone, studente al secondo anno del corso di laurea in Management (in inglese), è presidente dell’associazione da febbraio 2015, e in precedenza ha ricoperto il ruolo di responsabile della comunicazione: «Mi piace molto l’aspetto gestionale e creativo dell’economia, in università si studia e si impara molto a livello teorico, ma non vedevo l’ora di fare qualcosa di concreto e con JEME si è paventata questa opportunità».
Grazie al lavoro di consulenza di questi studenti, l’impresa ha ottenuto l’importante riconoscimento, conferito da JADE, la confederazione europea delle Junior Enterprise, “Most Entrepreneurial Junior Enterprise”, come impresa di consulenza studentesca più imprenditoriale d’Europa.
«Oltre all’attività di consulenza abbiamo pubblicato un libro sulla nostra storia e abbiamo aperto il primo distaccamento operativo in Cina, a Shangai – continua Ravalli –. Non ci sono contributi a livello economico, ma con questo premio guadagniamo in contatti, notorietà e riconoscimento a livello internazionale, un premio di questo calibro è un bello slancio».

Cresciuto in oratorio
Simone ha frequentato le scuole elementari e medie a Cernusco, ma è cresciuto in città giocando nelle fila del Brugherio Calcio e frequentando l’oratorio San Giuseppe. A un anno dalla laurea, pensa già al futuro: «Quest’attività è utile come prima esperienza di lavoro, vorrei fare qualcosa di creativo e lavorare nel campo della consulenza».

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