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In concerto a Moncucco, ispirati dalla mongolfiera

Cultura

In concerto a Moncucco, ispirati dalla mongolfiera

Nell’ambito del progetto “Una pecora, un’oca e un gallo”, il coro della parrocchia San Bartolomeo, dopo la prima rappresentazione, avvenuta nella basilica di San Vincenzo in Galliano, si ripropone in concerto, domenica 22 febbraio alle ore 16 a Brugherio, presso il Tempietto di San Lucio in Moncucco.

Il programma
Il programma prevede l’esecuzione del mottetto “Jesu meine freude” BWV 227 di Johann Sebastian Bach, preceduto da brani di Ambrogio, Josquin Desprez, Orlando di Lasso, Palestrina , Giovanni IV del Portogallo.

Il professor Raffaele De Luca, maestro del coro, spiega il perché del progetto “Una pecora, un’oca e un gallo”: «Oggi tutti prendono l’aereo. Per lavoro, per vacanza o per conoscere. Nessuno (o quasi) ha più paura di volare; da molti decenni l’aereo è un mezzo di trasporto insostituibile. Eppure agli inizi del volo aerostatico non fu così. Nel settembre del 1783 a Versailles, per il primo viaggio nel cielo, i fratelli Montgolfier caricarono in un cesto appeso alle corde di un pallone tre aeronauti molto speciali: una pecora, un’oca e un gallo. Forse la paura dell’ignoto li spinse a non rischiare da subito un volo umano, a non osare. In Italia il primo volo partì pochi mesi dopo quello francese, nel marzo del 1784 da Brugherio. Vi salì Paolo Andreani, nobile milanese, pieno d’audacia di esplorare che lo portò, nel settecento, a navigare i grandi fiumi del Canada, a visitare gli indiani d’America e a viaggiare nei luoghi sconosciuti dei Caraibi. Il tema del coraggio è alla base del volo e della nostra proposta musicale, un tema centrale della cultura religiosa e culturale di oggi, e perciò legato fortemente anche alla musica sacra. La musica sacra infatti è un po’ come il primo viaggio in mongolfiera, partito da Brugherio, nella villa del conte Andreani. Nei cieli della musica sacra volano persone dotate di coraggio, il coraggio di intraprendere un viaggio che è spirituale, culturale, artistico, che coinvolge in modo profondo le capacità talvolta inattese della propria sensibilità e della propria formazione umana e intellettuale. Forse ciò che più manca oggi nel mondo della musica, e della cultura più in generale in Italia, è proprio il coraggio, a tutti i livelli».

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