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Noi Brugherio

Se il nuovo umanesimo è relazione

Comunità Pastorale

Se il nuovo umanesimo è relazione

Don Zoia e don Bressan,

 

Un nuovo umanesimo capace di creare cultura e di cucire relazioni là dove la disumanità ha spezzato i legami e ha creato divisione.
Questo in sintesi il progetto che il Card. Angelo Scola ha lanciato nel suo discorso alla città.
Il discorso è stato ripreso mercoledì 14 gennaio a Brugherio in un confronto aperto con monsignor Luca Bressan, vicario episcopale della diocesi di Milano per la Cultura, la Carità, la Missione e l’Azione Sociale della diocesi di Milano.
Un incontro che si è tenuto presso la sala consiliare del Comune, voluto fortemente dal parroco della Comunità pastorale don Vittorino Zoia per un confronto sui temi urgenti messi a tema dal cardinale con tutti i cittadini.

Urgente oggi una nuova riflessione sull’uomo
«L’intervento del cardinale ha tratto spunto dalle parole di Papa Francesco che ha più volte sottolineato come le radici della crisi che stiamo vivendo non siano puramente di tipo economico, ma antropologico» ha esordito mons. Bressan, citando poi anche i recenti fatti di cronaca in Francia e in Nigeria, come esempi della necessità di «una nuova riflessione sull’uomo, sulle sue “grammatiche fondamentali”».

I cittadini primi protagonisti
Da qui il compito, affidato a tutti i cittadini, credenti e non, ad impegnarsi per un nuovo umanesimo sul fronte della vita sociale, del lavoro, dell’educazione, con un’attenzione verso gli ambiti della fragilità e dell’emarginazione. Punto di partenza dovrà essere innanzitutto la riscoperta dell’individuo come «essere in relazione» con Dio, con gli altri e con l’ambiente naturale.

Un tempo di trasformazione
Le domande e gli interventi del pubblico hanno poi fatto emergere le problematiche e le sfide poste dal contesto contemporaneo: «Viviamo in un tempo di profonda trasformazione» ha concluso Bressan «Ma eventi come Expo o la creazione della città metropolitana possono essere non solo un momento di cambiamento, ma una vera e propria risorsa per iniziare a pensare in maniera nuova le nostre città e la nostra identità». L’intervento si è poi concluso con l’auspicio, da parte del parroco don Vittorino Zoia, che ci siano altre occasioni durante l’anno per potersi ritrovare e confrontarsi su queste tematiche, in uno spazio aperto

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