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Ronchi in campo «per la mia gente»

Politica

Ronchi in campo «per la mia gente»

L’ex sindaco Maurizio Ronchi è agguerrito più che mai.

Non ha digerito la caduta della sua giunta ed è pronto a riprendersi il posto a Villa Fiorita. «Mi sostiene la mia gente – garantisce – che ho incontrato in 23 anni di attività politica sul territorio».

La candidatura a sindaco è stata ufficializzata in un incontro giovedì 14 febbraio, San Valentino. Ma Ronchi non ha parole d’affetto per gli ex compagni d’avventura del PDL. «È a causa loro, in particolare dei ciellini e dell’ex assessore Imperato, che la giunta è caduta ed è arrivato il commissario. Un male per Brugherio. Ma questo a loro non interessava perché non hanno mai avuto a cuore gli interessi della città».

Ce n’è anche per il candidato sindaco del PD, Marco Troiano. «Mi fa paura – attacca Ronchi – perché era assessore nella disastrosa giunta Cifronti. È questo il nuovo che avanza?».

Le liste civiche poi «sono modi per nascondersi dietro a loghi nuovi, ma le facce che ci sono alla base sono sempre le stesse» e infine «i grillini dovrebbero stare un po’ meno davanti al computer e più per le strade. Si accorgerebbero ad esempio che uno dei punti del loro programma, i pannelli fotovoltaici sulle scuole, l’ho già completato io da sindaco tempo fa».

Con queste premesse la conclusione sembra scontata: «Non ci alleiamo con nessuno. Sono convinto che possiamo arrivare al ballottaggio da soli come Lega. Con il nostro simbolo forte, di cui non ci vergogniamo e che tanti in città apprezzano per la limpidezza. La nostra gente è pulita, gli inquisiti non ci sono nella Lega».

Alleanze «solo con chi si adegua ai nostri principi, non scendiamo a compromessi. E poi con chi? Chi è il Pdl adesso? – chiede beffardo – Un pezzo del Pdl ce l’ha Lomartire, un pezzo gli ex socialisti, un pezzo Nava Cerizza e Corno, un pezzo “Benzi-Rogari” Assi e Pirola. Se si dividono il 28% accreditato al Pdl fanno il 7% ciascuno, cosa contano?».

Ronchi mette poi in fila quelli che ritiene i successi dei suoi 33 mesi da sindaco. La Rista abbattuta, i container di Baraggia rimossi, le sedi di Lampada di Aladino e Brugherio Oltremare, i voucher, il buono bebè, 3mila alberi piantati, 2 macchine della polizia aggiunte, 1 dei carabinieri, 5 vigili assunti, le telecamere agli ingressi della città, i distretti del commercio. L’errore, invece, «nella scelta degli alleati. Interessati ai loro affari personali invece che al bene della città».

Nei prossimi giorni sarà presentato il programma. Si fonderà, anticipa Ronchi, «sulla variazione del pgt, sul mantenimento delle aree agricole, su politiche sociali che guardino prima ai brugheresi».

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