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Mercoledì 30 a San Paolo una serata per ricordare o scoprire la vita straordinaria di Andrea Mandelli

Comunità Pastorale

Mercoledì 30 a San Paolo una serata per ricordare o scoprire la vita straordinaria di Andrea Mandelli

Mercoledì 30 maggio si terrà la presentazione del libro Ti regalo la mia molla, la vita di Andrea Mandelli, alle ore 21.15 presso il Salone Benedetto XVI (piazza Don Camagni 1). L’incontro è patrocinato dal Centro di Solidarietà Circolino Clandestino – Happening Brugherio e dalla Comunità Pastorale Epifania del Signore.

Interverranno Antonio Mandelli (padre di Andrea), la curatrice del libro Giovanna Falcon e don José Claveria, rettore dell’Istituto Sacro Cuore, la scuola frequentata da Andrea.

«Il libro» spiega Stefano Zaffiro, uno degli organizzatori dell’incontro, «consiste in una raccolta di testimonianze e lettere di amici, fratelli e parenti che raccontano il percorso che ha fatto Andrea nella sua vita e del miracolo della sua fede durante gli anni della malattia. Andrea, attraverso questo libro, a distanza di 28 anni dalla sua morte, ci fa questo regalo, come un amico: ci ricorda il destino per cui siamo stati creati». «Durante la serata si alterneranno testimonianze dirette di chi ha conosciuto Andrea e letture di parti del testo, ad esempio il passo che spiega il significato del titolo: “Sai qual è il valore di un amico? Quello di ricordare all’altro come una molla il Destino per cui è fatto. Ti regalo la mia molla!”».

Particolarmente significativa è anche la Prefazione al libro, scritta dal cardinale Angelo Scola: «Andrea, durante la sua malattia, rende visibile agli occhi di tutti – parenti, amici, compagni di scuola, professori – il realizzarsi del desiderio che, senza mezzi termini, aveva manifestato: diventare Santo. Quella del Santo, ho ripetuto spesso ai giovani nei ventisette anni del mio episcopato, non è una vita impeccabile, ma è di più: è una vita riuscita».

«Ci auguriamo» conclude Zaffiro «che questo libro raggiunga tantissimi giovani i quali più che mai desiderano cercare una risposta alle grandi domande, tante volte disattese».

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