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Altec, lavorare il ferro come sarti per restare nel mercato dei grandi

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Altec, lavorare il ferro come sarti per restare nel mercato dei grandi

Nella crisi, ci sono aziende che in città hanno trovato una personale strategia per resistere. Le raccontiamo, qui e nei prossimi numeri Se conoscete qualche impresa che è interessante raccontare segnalatecelo: email info@noibrugherio.it – whatsapp 389.8221145

Alfredo Longoni, fondatore della Altec

Nell’ingresso della Altec, in via Santa Margherita, è appeso un mappamondo con 33 puntine fissate su altrettanti Stati. È l’orgoglio di un’azienda familiare, avviata in casa nel 1995 da Alfredo Longoni con tre collaboratori. Oggi impiega 17 persone tra progettisti, disegnatori, operai (senza contare le officine in Lombardia cui si appoggia) e realizza linee di produzione di cavi per tutto il mondo. «Qualche anno fa – spiega il figlio Alberto, che gestisce l’azienda con i fratelli – lavoravamo molto con il Medio Oriente, soprattutto in Oman. Oggi il mercato sembra sia tornato in Emirati Arabi ed Europa, con Italia, Repubblica Ceca e Slovacchia su tutti». Le bandierine sul mappamondo sono anche in India, Brasile, Argentina, Stati Uniti, Sri Lanka, Israele… «Abbiamo fatto – prosegue – anche qualche passo in Cina, ma non è un mercato che fa per noi». La peculiarità della Altec è la capacità di realizzare macchinari su misura. È il modo di resistere, e crescere, in un mondo globalizzato che spesso premia la standardizzazione a basso prezzo. Così, e lavorando con il mondo, hanno affrontato la crisi.

Prodotti unici

«Lavoriamo come dei sarti – spiega Longoni –. Le grandi aziende nostre concorrenti realizzano macchinari standard, e anche solo ridurli di 3-4 metri di lunghezza, o adattarli a diametri di lavorazione minori, è un problema». Per intrecciare cavi elettrici larghi pochi millimetri può servire un disco del diametro di oltre 2 metri che fa girare 8 bobine a una velocità che arriva anche a 100 giri al minuto. E se lo si vuole personalizzato, la Altec è una delle poche aziende in grado di farlo. «Lavoriamo con il cliente – spiega Longoni – fin dal principio, realizzando anche prototipi o inventando dal nulla nuovi macchinari dei quali sviluppiamo anche la parte tecnologica. La maggior parte delle produzioni sono di fatto pezzi unici». È di poche settimane fa, ad esempio, la conclusione di un lavoro per un’azienda che produrrà un cavo dati dalle proprietà uniche, non esistente ancora sul mercato.

Cavi sottomarini speciali

Nel capannone di 700 metri quadri di via Santa Margherita gli operai realizzano pezzi di ricambio, per risolvere rapidamente i problemi dei clienti. Lo spazio è semivuoto, spiegano, «perché venerdì sono arrivati un container e due tir che hanno portato via dei macchinari». Progettati a Brugherio, costruiti in Lombardia, montati a Brugherio e poi installati presso il cliente. Tra i lavori che ricordano con più soddisfazione ci sono, per la Pirelli, una macchina che salda, con verifiche accurate, gli enormi cavi poi posati dalle navi sui fondali oceanici.

All’inizio, la Pirelli

Alfredo Longoni lavorava come responsabile progettazione per la Pirelli cavi. Andato in pensione, nel 1994, riceveva ancora piccole richieste di modifiche di macchinari dagli ex colleghi. Ha così pensato dopo pochi mesi di rimettersi all’opera, con i figli, all’inizio in una stanza di casa. Assumeva brugheresi che restavano senza occupazione, racconta oggi, «pensando che poi il lavoro sarebbe arrivato». Oggi la Altec ha acquistato il secondo capannone, adiacente al primo, e lo sta attrezzando. È riconosciuta nel mondo ed è protagonista delle fiere di settore. Continuando a credere nella capacità brianzola di fare meglio la parte creativa e progettuale della meccanica di precisione.

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