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Le nostre intelligenze, Bianca Elisa Corrò: La psicologia delle malattie intestinali

Cronaca

Le nostre intelligenze, Bianca Elisa Corrò: La psicologia delle malattie intestinali

bianca elisa corròBianca Elisa Corrò, Titolo della tesi di laurea: “Il ruolo dei fattori psicologici nelle malattie infiammatorie croniche intestinali”, Università: Università degli Studi di Milano, Facoltà: Medicina e Chirurgia, Voto: 110 e lode

Spiegaci in breve la tua tesi
La mia tesi ha indagato il ruolo dei fattori psicologici nelle malattie infiammatorie croniche intestinali o IBD.
Ne avete mai sentito parlare? Comprendono la malattia di Crohn e la rettocolite ulcerosa, e sono ancora poco note, nonostante affliggano circa 200.000 persone in Italia. Si tratta di due malattie che colpiscono il tratto gastrointestinale. In pratica la nostra mucosa intestinale, che assorbe acqua e nutrimenti, risulta infiammata e questo porta ad una sintomatologia molto invalidante, che comprende diarrea cronica e dolore addominale. Sono caratterizzate da periodi di riacutizzazione, in cui sono ben evidenti i sintomi della malattia, e fasi di remissione, in cui i pazienti possono presentare un totale benessere.
Ad oggi non è ancora ben chiara la loro causa, infatti sembrano implicati molti fattori, come alterazioni immunitarie, cause genetiche e stress, ma non si comprende esattamente il loro ruolo.
In un anno di ricerca, svolta presso il “Centro IBD” dell’Istituto clinico Humanitas, ho dunque indagato se vi fosse una relazione tra queste malattie e alcuni fattori psicologici, come ad esempio la depressione, l’ansia, le percezioni di malattia da parte dei pazienti e la loro qualità di vita. Una psicologa mi ha affiancato nel lavoro e abbiamo arruolato 200 pazienti, metà dei quali con malattia attiva e metà in fase di quiescenza, a cui sono stati somministrati alcuni questionari psicologici.

I risultati hanno dimostrato che i pazienti con malattia attiva avevano maggiori livelli di ansia e depressione, e così anche di sintomatologia ossessivo compulsivo e ansia fobica, che potrebbero portarli all’evitamento di occasioni sociali e all’isolamento. Per quanto riguarda le opinioni sulla malattia è risultato che i pazienti attivi riportavano più gravi percezioni di malattia, in particolare riguardo le sue conseguenze a breve e a lungo termine. In una parte del questionario veniva chiesto ai pazienti di specificare quali fossero, secondo loro, le cause della malattia e i risultati hanno dimostrato che ai fattori psicologici viene attribuita una grande rilevanza. Come ultima l’analisi delle qualità della vita ha dimostrato che questa risultava nettamente inferiore nei pazienti con malattia attiva.
Questi sono dei dati preliminari, che possono portare ad approfondimenti futuri, per chiarire come i fattori psicologici e queste malattie si influenzino tra loro. Le domande fondamentali da porsi sono: i fattori psicologici possono essere una delle cause di queste malattie? O semplicemente sono una conseguenza dei sintomi? Prevenendo e curando patologie psicologiche, ed aiutando i pazienti a comprendere la loro malattia, si può migliorare la loro qualità di vita?

In ogni caso, sono contenta che la mia tesi abbia riportato dei risultati significativi, perché ritengo sia importante una maggiore attenzione all’ambito psicologico, che, soprattutto nelle malattie croniche, può influire notevolmente sulla quotidianità e il benessere dei pazienti.

Cosa ti aspetti dal futuro?
Ho appena ottenuto l’abilitazione, quindi da poco sono una “Dottoressa” a tutti gli effetti. A luglio sosterrò un test nazionale che, incrociando le dita, mi permetterà di lavorare in ospedale come specializzanda.

L’idea ce l’ha suggerita un lettore, Luigi Beretta. È nata così la rubrica che racconta, a partire da questo numero, le tesi di laurea degli universitari brugheresi. Spesso questi testi passano inosservati nel giorno che rappresenta il coronamento di un percorso universitario. Spesso succede perché non si ha la competenza specifica per un settore di studi, così da comprenderlo. NoiBrugherio prova a invertire questa rotta. Gli studenti brugheresi hanno la possibilità di spiegare, presentare, rendere accessibile e alla portata di tutti il loro progetto. Inviateci le vostre tesi, con una breve, e semplice, spiegazione del lavoro. Oppure, contattateci, così da spiegarcele a voce.
Ci trovate via email (info@noibrugherio.it) oppure su whatsapp (389.8221145).
La rubrica è a cura di Sofia Beretta e Lucrezia Buongiorno

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