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Minori stranieri, nuovi cittadini: la celebrazione domenica in Sala consiliare

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Minori stranieri, nuovi cittadini: la celebrazione domenica in Sala consiliare

cittadinanza onoraria

di Giacomo Beretta Luca Castelli

Da domenica 22 gennaio, Brugherio conterà 410 giovani stranieri come cittadini onorari. Nella Sala consiliare di piazza Cesare Battisti si svolgerà una cerimonia con cui l’Amministrazione conferirà la cittadinanza onoraria a stranieri residenti e frequentanti le scuole cittadine tra i 6 e i 17 anni.

«Appartenenza alla comunità»
Si apre così il 2017 sul fronte integrazione. Un atto simbolico, dato che la cittadinanza onoraria non coincide con l’acquisizione di quella italiana, riconosciuta al compimento dei diciotto anni solo agli stranieri nati in italia: «Sono bambini e ragazzi che parlano, pensano e sognano in italiano, studiano le poesie di Rodari o di Pascoli, conoscono i nomi dei fiumi italiani e i loro affluenti, le regioni, i capoluoghi, la storia del nostro Paese» dichiara l’assessora Laura Valli, che prosegue: «Un gesto però che può significare molto per centinaia di bambini e ragazzi, a cui viene in questo modo riconosciuta la piena appartenenza alla comunità brugherese».
Il Comune quindi, con questa iniziativa, desidera valorizzare l’apporto di tutti alla comunità cittadina e sollecitare l’approfondimento di queste tematiche, soprattutto, tra i più giovani.

A partire dalle ore 10
L’evento sarà strutturato in tre momenti: alle ore 10 verrà conferita la cittadinanza onoraria a 200 bambini di scuola primaria; alle ore 15 sarà il turno di 101 ragazzi della scuola media e, alle ore 18, 109 ragazzi fra i 14 e i 17 anni riceveranno il medesimo riconoscimento. Sarà il sindaco Marco Troiano, insieme ad assessori, docenti e compagni, a consegnare gli attestati e le spillette commemorative.

I numeri
I paesi di provenienza prevalenti dei destinatari della cittadinanza onoraria sono: Romania (80), Albania (56), Perù (35), Sri Lanka (30), Ecuador (28), Egitto (25), Cina (21), Ucraina (21), Marocco (19), a seguire altri 30 paesi con numeri meno rilevanti.

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