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Scola: «Convivenza delle diversità»

Comunità Pastorale

Scola: «Convivenza delle diversità»

scolaTesto tratto da un articolo di Pino Nardi. L’integrale si trova su chiesadimilano.it.

«L’espressione “Europa famiglia di popoli”, ripetuta da papa Francesco nei discorsi rivolti all’Europa, dice bene il compito storico che la attende: non un superstato né una raffinata tecnocrazia, ma una convivenza delle diversità, capace di farle collaborare e di integrarle nell’orizzonte di senso proprio un umanesimo personalista». Lo sostiene il cardinale Angelo Scola nel suo Discorso alla città nella basilica di Sant’Ambrogio, di fronte alle autorità politiche, militari, religiose e del mondo economico e produttivo della Diocesi di Milano. Alla vigilia della festività del Santo patrono, nella tradizionale occasione per rivolgersi alla cittadinanza, l’Arcivescovo ha scelto un tema di grande attualità: «Milano e il futuro dell’Europa».

Le quattro emergenze
Nelle analisi degli esperti «si può parlare di declino dell’Europa a partire da quattro “emergenze” sotto gli occhi di tutti: il terrorismo, l’ondata migratoria, la crisi finanziaria e la crisi politica». Quali strade intraprendere per uscire dal vicolo cieco in cui l’Europa sembra essere caduta? Risponde Scola: «Diviene necessario domandarsi se essa sia in grado di incarnare ancora un’idea politica forte, quale è stata quella che negli anni Cinquanta è riuscita ad aggregare i primi Stati membri. È necessaria una nuova visione dell’Europa che, da una parte, valorizzi quella molteplicità culturale che da sempre la caratterizza e, dall’altra, permetta agli stessi Stati di ritrovare la necessaria unità per rispondere alle sfide dei tempi, prime fra tutti l’immigrazione e la sicurezza».

Il nostro compito
«Il futuro dell’Europa sta davanti a noi milanesi – conclude Scola – come compito affidato alla nostra libertà. Esso non potrà attuarsi se non a partire dal sano connubio tra il reale e l’ideale che caratterizza essenzialmente le terre e la Chiesa ambrosiane. Un metodo efficace per edificare una casa comune in grado di rendere l’Europa significativo attore della globalizzazione e nel contempo di preservarla dalla tentazione di fagocitare con la sua cultura altre realtà del pianeta».

Ogni anno MilanoSette, l’inserto della domenica del quotidiano Avvenire, chiede a un sindaco di commentare il discorso alla città di Scola: quest’anno l’ha chiesto a Marco Troiano. Trovate il suo testo sul giornale in vendita domenica 11 dicembre.

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