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La mesoterapia per trattare le infiammazioni. Ce ne parla il dottor Vincenzo Valesi, medico di famiglia

Salute

La mesoterapia per trattare le infiammazioni. Ce ne parla il dottor Vincenzo Valesi, medico di famiglia

La rubrica salute dell’anno 2016 apre con un argomento interessante che verrà spiegato dal dottor Vincenzo Valesi: la mesoterapia, per trattare le infiammazioni che sono alla base di diverse patologie anche serie. Il dottor Vincenzo Valesi è medico esperto in medicine non convenzionali, ma anche medico di famiglia a Brugherio.

 

Cos’è?

La mesoterapia è una tecnica iniettiva attraverso la quale piccole quantità di un farmaco, generalmente diluito, vengono iniettate nello strato più profondo della pelle, chiamato appunto mesoderma (da cui mesoterapia).

 

Quali farmaci vengono utilizzati?

Può trattarsi di farmaci chimici convenzionali, oppure di farmaci omeopatici-omotossicologici, che vengono iniettati utilizzando aghi molto sottili (per ridurre al minimo la sensazione dolorosa) e molto corti, dell’ordine di pochi millimetri, per portare il messaggio nella parte di tessuto più recettiva, che non è quella più profonda, ma quella più superficiale appunto il (meso)derma. Nel caso dell’utilizzo di farmaci naturali si parla di “omeobiomesoterapia”.

 

Quali sono le caratteristiche della “omeobiomesoterapia”?

Quelli della medicina naturale in genere, cioè lo scopo è: 1)apportare uno stimolo di allontanamento delle tossine dal connettivo, per ridurre lo stato di infiammazione alla base di dolori osteoartromiofasciali, di origine artrosica, infiammatoria o traumatica. 2) Apportare un messaggio biochimico di stimolo alla circolazione e al trofismo (nutrimento) della parte con il conseguente miglioramento funzionale e anche strutturale.

 

Quali sono i vantaggi della mesoterapia?

Portare un farmaco in maggiore concentrazione  nella zona in cui serve, aumentandone gli effetti e riducendo gli effetti collaterali; in particolare nel caso della omeobiomesoterapia l’assoluta mancanza di effetti collaterali tossici e reazioni allergiche.

 

Quali sono i principali campi di applicazione di tale tecnica iniettiva?

Come detto le problematiche di “dolori”, nonché alcuni inestetismi cutanei fra i quali la cellulite, e l’invecchiamento della pelle, soprattutto del viso.

 

C’è una relazione fra  dolori, invecchiamento e  cellulite?

Sì, perché tutti questi fenomeni sono sostenuti da uno stato di infiammazione, tanto è vero che anche per quanto riguarda l’invecchiamento (“aging” in inglese) è stato coniato il termine di “inflamaging”, per sottolineare che noi invecchiamo infiammandoci.

Alla luce di questa affermazione appare quanto mai attuale il concetto della Grecia classica che accomunava  bellezza e salute nella celebre massima: “Kalòs kai agathòs”  (bello e buono). Pertanto riducendo lo stato di infiammazione, più o meno silenziosa (low grade inflamation) spesso presente nel nostro tessuto connettivo, noi possiamo rallentare  la senescenza, ridurre  i “dolori”, ridurre  la tendenza a molte malattie che sono frutto di questa infiammazione, spesso cronica:  malattie degenerative, metaboliche, autoimmuni. Infatti l’espressione di ciò che è geneticamente determinato (genetica) è sempre modulata dall’interazione con fattori ambientali (epigenetica) interni o esterni.

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