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Troiano: «Ecco come cambieremo la città». Il bilancio a metà del mandato

Politica

Troiano: «Ecco come cambieremo la città». Il bilancio a metà del mandato

Il sindaco Marco Troiano – foto Ribo

Il primo tempo del sindaco Marco Troiano è servito a «togliere la polvere della gestione commissariale, rimettendo in moto progetti che adesso, nel 2015, sono arrivati alla concretizzazione: ad esempio la piscina, il centro sportivo, il parco Increa». A due anni e mezzo dalle passate (e prossime, salvo sorprese) elezioni, esattamente a metà mandato, Marco Troiano si dice soddisfatto dell’attività comunale. Il 2016, anticipa «sarà l’anno di nuove iniziative sui temi della casa, della pulizia delle strade, della raccolta dei rifiuti, della gestione dei cimiteri, degli edifici scolastici, del Piano di governo del territorio».

Andiamo con ordine: a che punto siamo del programma?
È il documento su cui abbiamo impostato il lavoro della Giunta, scoprendo poi che aspetti all’apparenza semplici erano in realtà lunghi e intricati. E, al contrario, problemi che immaginavamo ingenti si sono risolti in breve. Siamo stati chiamati ad adattare il programma a una realtà fatta di tagli e incertezze normative. Nell’oggettiva difficoltà di far ripartire una macchina che per un anno e mezzo di commissariamento non ha avuto indicazioni politiche. Ciò che abbiamo avviato dopo le elezioni è finalmente diventato realtà, superati i tempi della burocrazia, nel 2015.

Siete criticati per le aliquote alte delle tasse locali
La trovo una lamentela legittima. Le difficoltà economiche non hanno consentito un abbassamento come qualcuno poteva auspicare. Ma credo che chi guarda la città con onestà, capisca come vengono utilizzati i suoi soldi: per la piscina, per i parchi e per le scuole…
Quali i motivi d’orgoglio principali in questi due anni e mezzo?
Immediatamente penso alle grandi opere già citate. Ma anche, forse soprattutto, alla creazione di occasioni di partecipazione. Nuove, come il Bam e la festa del paese nei quartieri o rinnovate come SiRide ed il teatro di strada. Momenti in cui pensi che l’erba del vicino non è sempre più verde della tua.

In Consiglio comunale lei è spesso accusato di scarsa condivisione delle scelte con la gente.
Da una parte, credo sia una critica politica e a volte pretestuosa. Dall’altra, credo che la politica debba prendere delle decisioni e spiegarle: nel passato questo non sempre è stato fatto. Diverse volte ci siamo recati nei quartieri per spiegare le nostre decisioni, sapendo di prestare il fianco alle critiche. Ma continueremo ad andarci, anche se sarebbe più comodo non farlo. La politica che non decide è quella che ci ha portato dove eravamo.

Come sono i rapporti con il Consiglio comunale?
Sono stato consigliere di minoranza e so che è un ruolo fondamentale, può dare stimoli e punti di vista differenti alla giunta. Nella sera dell’insediamento dissi di sperare in un Consiglio concreto che decideva nel merito. È successo spesso, anche se qualche volta ci sono state argomentazioni pretestuose. In generale le discussioni sono positive e tranquille.

C’è stato un momento particolarmente duro in questi due anni e mezzo?
Più che un momento, un ambito: quello del sociale. Il mercoledì ricevo spesso cittadini che si trovano in difficoltà economica. Persone che mai avrebbero bussato alla porta del sindaco, se non fossero davvero al limite. Con loro mi impongo di essere onesto, anche se è dura, dicendo chiaramente cosa può o non può fare il Comune per loro. A costo di sembrare freddo: sarebbe peggio illuderli, prendendoli in giro, che sia possibile risolvere in un attimo i loro problemi.

E allora che si fa con chi ha bisogno di casa e lavoro?
Si cerca di costruire percorsi alternativi e aggiuntivi. Ad esempio sono in arrivo novità sul tema dell’aiuto per la casa: saranno attive nel 2016 grazie a finanziamenti della Regione Lombardia che abbiamo ottenuto partecipando a bandi iniziati negli anni scorsi.

Guardando al secondo tempo del suo mandato, quali iniziative vede all’orizzonte?
Mancano due anni e mezzo e sembrano pochi, dati i tempi della burocrazia. Ma già entro la fine del 2016 vorrei approvare in Consiglio comunale il nuovo Pgt, che cambierà una parte del volto della città (già preannunciato nelle linee generali, interesserà soprattutto il centro ndr). E intensificare i rapporti con le associazioni che sono un patrimonio vero della città, per spingerle a collaborare sempre più insieme nell’ottica dell’arricchimento, non dell’annacquamento delle caratteristiche personali.

Quali novità sul tema dei rifiuti e della pulizia delle strade?
Come già si sa, passeremo alla tariffa puntuale, all’ecuosacco: un sistema per cui chi differenzia meglio i rifiuti, paga meno Tari. La pulizia delle strade è un tema molto sentito in città, giustamente: non possiamo essere soddisfatti della situazione attuale. Agiremo su quattro fronti: il potenziamento dei mezzi, sanzioni per chi non sposta l’auto nei giorni di pulizia, sensibilizzazione delle persone a non sporcare, perché i rifiuti non cadono dal cielo. Infine, educazione civica nelle scuole, affinché i piccoli siano i primi alleati del Comune nell’educazione dei loro genitori.

Scade a breve l’appalto alla cooperativa che gestisce i cimiteri: sarà rinnovato?
Lo rinnoveremo solo per qualche mese, in modo da avere il tempo di scrivere un bando più ampio, dal quale aspettarsi molto di più di adesso. Con il nuovo appalto i cimiteri saranno più curati, riqualificati, saranno rivisti gli spazi e vorremmo anche ricavare un luogo per le cerimonie funebri laiche dei non credenti. E ci sono altri nodi da sciogliere: ad esempio nel 2013 è scaduta la concessione 40ennale dei loculi. Il tema del rinnovo, dei prezzi, di come comportarsi se non si trovano i parenti dei defunti è molto delicato visto l’argomento.

Se l’aspettava così, la vita da sindaco?
Come impegno e tempo richiesto sì. Sapevo che avrei dovuto mettere da parte il resto dei miei interessi, per dedicarmici totalmente. È però un’esperienza entusiasmante, nonostante le tante cose che si vorrebbero fare subito e invece bisogna aspettare, nonostante le critiche (ma ci sono anche gli elogi). Non sono per nulla pentito. Ci sarà sempre chi dice “mi aspettavo di più da Troiano” e anche chi dice “non mi aspettavo così tanto”. Nessuno, però, potrà mai dire che stiamo operando per interessi personali: né io né gli assessori dei quali sono molto soddisfatto. Siamo una squadra che discute e si confronta con un clima sempre propositivo.

Si è pentito di aver aperto una pagina Facebook?
No, fa parte della partecipazione e trasparenza che vogliamo, insieme ai comunicati stampa, al Notiziario comunale e agli incontri pubblici. Su Facebook rispondo, in genere entro qualche ora, a chiunque scriva sulla mia pagina. È diventata un bel luogo di confronto e la gestisco personalmente. Non leggo invece i vari gruppi Facebook cittadini. Chi vuole comunicare con me, sa qual è il mio profilo ufficiale e conosce le date degli incontri pubblici per incontrarmi. Se qualcuno invece tiene solo a polemizzare, continui pure a lamentarsi nei gruppi e a restare dietro alla tastiera.

Ha una richiesta ai cittadini, per i prossimi due anni e mezzo?
Smettere di pensare che non va bene niente, ma riconoscere quanto è bella Brugherio se ciascuno fa quello che può per renderla migliore. Sentano la città come cosa loro, siano consapevoli e orgogliosi di essere brugheresi

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