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Tagli e progetti, Piano scuola da 4 milioni di euro

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Tagli e progetti, Piano scuola da 4 milioni di euro

Il Comune mette in campo 4.110.979 euro per il Piano scuola (il dettaglio con tutti gli stanziamenti del Piano sul numero cartaceo). La riduzione, rispetto all’analogo documento dello scorso anno, è di circa 380mila euro. «I dirigenti scolastici sono soddisfatti, lo riteniamo un buon lavoro nonostante sia stata necessaria qualche riduzione rispetto al 2014», commenta l’assessore all’Istruzione, Giovanna Borsotti.

L’assessore all’istruzione Giovanna Borsotti

Il Piano, afferma, «è infatti costruito a 360° con le scuole, con gli insegnanti e con i dirigenti, che hanno chiesto sostanzialmente di confermare i corsi previsti gli scorsi anni». Anche a fronte di qualche taglio «inevitabile, ma fortunatamente meno ingente di quanto temevamo lo scorso luglio. Alcuni ragionamenti sul Bilancio e la promessa di fondi in arrivo dal Governo, hanno consentito di ridurre al minimo». Si aggiungono «alcuni tagli che in realtà sono risparmi, come sulle utenze. I tagli principali sono stati su piccoli progetti. Spiace, ma era inevitabile». Novità di quest’anno, entra nel Piano anche la cifra relativa ai Centri estivi (sono sempre stati nel bilancio dell’Istruzione, ma in altri capitoli) e il “Fondo unico” per le scuole non vede più la suddivisione indicativa degli anni passati. «Nella pratica – assicura Borsotti – non cambia nulla, le scuole potevano già scegliere come ripartire la cifra, ma così è ancora più evidente».

Il Consiglio ha approvato con i voti favorevoli della maggioranza e di Carlo Nava.
Per Alessandra Coduti (Pd), il Piano «suggella il lavoro di collaborazione, condivisione e confronto portato avanti dall’Assessore con i Dirigenti Scolastici, gli Insegnanti e le famiglie. Il lavoro dell’Assessore e degli Uffici comunali». Un lavoro «davvero encomiabile in quanto garantisce, a fronte di una forte diminuzione delle risorse disponibili a causa di un bilancio in contrazione, un’offerta educativa di qualità, con interventi fondamentali per l’inclusione degli alunni con disabilità, l’integrazione degli alunni stranieri, il benessere a scuola, il sostegno alle famiglie, che rappresentano i punti cardine di questo Piano Scuola». Analisi condivisa da Andreina Recalcati (Brugherio è tua!) secondo cui «in questi casi non è importante valutare nel dettaglio i singoli progetti, ma verificare se educano all’apertura, alla costruzione di rapporti con gli altri, se fanno crescere nel rispetto e nell’educazione». L’importante, aggiunge, «è che siano condivisi dalle scuole e, in una linea di continuità, attualizzati di anno in anno». Poi «è compito soprattutto delle famiglie – conclude – valutare l’offerta formativa e, se non la condividono, farsi sentire con i dirigenti». Sono soprattutto quattro i punti di forza, secondo Francesca Feraudi (Sel): «La costruzione, frutto di continui contatti con le scuole; la rete che si è creata tra i tre istituti, che ha permesso anche dei risparmi; il progetto intima-mente allargato a tutte le terze medie, e non solo a due classi come nella sperimentazione di qualche anno fa; il fondo unico da gestire in assoluta autonomia». E mentre avverte di non farsi fuorviare dal taglio all’assistenza alunni con disabilità («sono semplicemente diminuiti i ragazzi»), rileva che si poteva fare di più «tagliando qualcosa alle scuole paritarie». Ha votato a favore, unico dai banchi della minoranza, Carlo Nava (Uno sguardo oltre), perché «al di là di alcune pregiudiziali, è un documento che condivido, è inutile andare a cercare il pelo nell’uovo. Confido che gli attuali dirigenti scolastici, persone di carattere, lo sapranno far fruttare al meglio». Nonostante ciò, c’era una maggiore aspettativa «sulla condivisione, che è mancata».

Parla invece di «manifesto di un fallimento» Maurizio Ronchi (Lega Nord), per cui la «soppressione dello scuolabus è inaccettabile, così come il progetto intima-mente. La sessualità si spiega in famiglia, così che non si inseriscano nelle pieghe teorie gender». Senza mezzi termini, lo ritiene «il Piano scuola più brutto degli ultimi anni. Diciamo basta all’appropriazione della scuola da parte della sinistra, che è una sottocultura». I trasporti sono uno dei motivi che hanno portato anche alla bocciatura da parte di Massimiliano Balconi (X Brugherio), «perché sulla scuola non si deve tagliare mai. Piuttosto si risparmi in altri campi. Non condivido la progettualità -aggiunge-, non vedo slanci, così come avrei voluto più chiarezza sul progetto intima-mente, con garanzie precise che la teoria del gender non c’entri». Fortemente contrario anche Roberto Assi (Ncd), per cui «ci hanno consegnato un Piano Scuola di poche paginette, senza un’impronta politica; non si intravede la visione di contesto, né quale sia il ruolo del Comune». Soddisfazione invece per l’approvazione di emendamenti sul “Bonus Libri”per le famiglie, sul “Dona Cibo”contro lo spreco e su alcuni strumenti di facilitazione linguistica degli alunni stranieri. Astenuto Vincenzo Panza (Progetto Brugherio): «Il Piano non ci ha stupiti per l’innovatività, ci saremmo aspettati non solo contenuti, per quanto apprezzabili e condivisibili, ma un modo nuovo di concepire la scuola sul modello delle eccellenze di alcuni paesi stranieri», che aggiunge anche l’auspicio di ulteriori revisioni delle spese per maggiori risparmi.  Francesca Pietropaolo (Ronchi sindaco), ritiene il documento «carente in una visione politica strutturata e realmente capace di integrare il diritto allo studio con le politiche culturali e sociali. Allo stesso tempo sono molte, troppe, le cooperative che affollano il bilancio dedicato alle scuole proponendo servizi a costi sempre più elevati». Il voto contrario di Andrea Monachino (Movimento 5 stelle) è invece «politico, a causa dei tagli che hanno colpito tutto tranne le scuole paritarie. Sono invece felice di vedere alcuni progetti, come il Consiglio comunale dei ragazzi, proposto dal Movimento 5 stelle».

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