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Bambini e dentista: quando intervenire? La dottoressa Rossella Paroli, medico specialista in odontostomatologia risponde

Salute

Bambini e dentista: quando intervenire? La dottoressa Rossella Paroli, medico specialista in odontostomatologia risponde

Parliamo del mantenimento in buona salute dei denti dei bambini con la dottoressa Rossella Paroli, medico specialista in odontostomatologia. La specialista collabora con il Centro PerLa Donna di via Tre Re, a Brugherio tel. 039 29 16 250; mail a info@perla-donna.it.

  

                        

Salute dei denti dei bambini. Quando i primi campanelli di allarme che richiedono un intervento dello specialista? È uno dei temi affrontati al centro PerLa-Donna di Brugherio dalla dottoressa Rossella Paroli, medico specialista in odontostomatologia. Una delle domande che spesso i genitori si pongono è: “È possibile risolvere il problema senza apparecchio?”.

 

Cooperazione tra diversi specialisti

La dottoressa sottolinea l’importanza della cooperazione tra le diverse figure professionali come il pediatra, il dentista, l’ osteopata… che ruotano intorno al bambino per prevenire ed affrontare al meglio le anomalie della crescita della bocca e del viso.

Le anomalie cranio-occlusali si individuano infatti nella maggior parte dei casi già ai 4 – 6 anni di età.

 

Quando è il caso di intervenire

La tempistica di intervento deve essere decisa con lo specialista, ma in generale prima le si individuano e si interviene, più la percentuale di riuscita è elevata.

 

Quali le cause precoci di malocclusione

Le cause precoci di malocclusione: trauma da parto, difficile allattamento, utilizzo eccessivo del succhiotto,  difficoltà nello svezzamento…. in questi casi è importante la valutazione dell’osteopata nei primi mesi di vita, per individuare precocemente e trattare questo tipo di disfunzioni. Infatti è ormai risaputo che la malocclusione è spesso la manifestazione di una disarmonia del cranio e viceversa. Qualsiasi intervento in bocca che non tenga conto degli effetti a ritroso sul cranio può avere effetti negativi sullo sviluppo strutturale e funzionale di quest’ultimo.

 

Cause funzionali di malocclusione

Tra le cause funzionali di malocclusione ci sono: deglutizione atipica, respirazione prevalentemente orale, postura bassa della lingua, ipertrofia del mentoniero che possono portare a palato contratto, terze classi, morsi aperti, morsi incrociati. Da qui poi il ricorso alla terapia ortodontica fissa e alla terapia funzionale o meglio chiamata ortopedia funzionale e craniodonzia.

L’ortodonzia fissa mira a un risultato prevalentemente estetico e qualche volta anche funzionale; necessita di contenzione permanente per la certezza del mantenimento del risultato; crea talvolta compensi negativi sul sistema posturale. Durante il trattamento con ortodonzia fissa spesso l’osteopata riscontra una ridotta mobilità del cranio.

Invece l’ortopedia funzionale e craniodonzia (ad esempio con l’utilizzo degli Acom – armonizzatori cranio occlusali Montorsi) mira a ripristinare la forma attraverso il ripristino della funzione. Questi apparecchi non spostano i denti, ma liberano le interferenze negative che possono essere la lingua, le labbra, i muscoli e la respirazione, sfruttando le forze naturali di crescita. L’obiettivo è quello di raggiungere un equilibrio funzionale che rimanga stabile nel tempo con equilibrio di tutto il sistema posturale. Durante questo  trattamento inoltre  la mobilità del cranio aumenta.

 

I benefici degli armonizzatori cranio occlusali Montorsi

“Mordicchiando” l’Acom si cambia l’assetto della mandibola, del mascellare e dei denti. Viene quindi creato un ambiente funzionale che permette  il normale svolgersi delle forze di crescita in quanto non vi è stabilità anatomica senza stabilità funzionale. A livello di ogni singolo dente, ad esempio, non si  può avere una posizione stabile se le diverse forze  che agiscono su di esso non sono in equilibrio. Il disegno e la forma dell’Acom permettono di lavorare nei tre piani dello spazio e vengono fatte modifiche individuali ogni tre o quattro mesi per adattarlo alla crescita e alle modifiche del bambino o dell’adulto. Contemporaneamente viene svolto un lavoro dall’osteopata in stretta collaborazione con il dentista per raggiungere nel miglior modo possibile l’obiettivo.

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