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Il Consiglio rigetta la mozione di censura

Politica

Il Consiglio rigetta la mozione di censura

Poco più di un’ora di discussione, 15 contrari, 8 favorevoli. Viene bocciata così, dal Consiglio comunale, la “mozione di censura” nei confronti del sindaco Marco Troiano. La seduta, dai contenuti duri ma dai toni per lo più moderati, ha visto gli interventi di tutti i capigruppo dei partiti rappresentati in Consiglio comunale: i 7 di minoranza e i 3 di maggioranza, per una durata massima di 5 minuti di parola a testa (10 per il sindaco).
In questa pagina, ecco una sintesi di ciascun consigliere (in ordine di intervento): qui il link alla registrazione integrale.

Francesca Pietropaolo

Pietropaolo: superficialità e chiusura
Secondo Francesca Pietropaolo (lista Ronchi sindaco), Troiano «dice che la sua porta è sempre aperta ai cittadini, che poi però scoprono di avere le tasse al massimo. Quella porta è allora sbattuta in faccia ai cittadini e ai consiglieri comunali, che non possono intervenire sul bilancio». Il fatto grave, «è la dichiarazione non veritiera di condivisione, confronto». Piuttosto che partecipazione, «parliamo di farsa. Lamentiamo carenza di informazioni, contradditorietà e superficialità nelle dichiarazioni del sindaco».

Roberto Assi

Assi: pura propaganda
Per Roberto Assi (Brugherio popolare europaea) la mozione «censura i modi in cui la giunta ha presentato in Consiglio il Bilancio. Culmine di una situazione già lamentata diverse volte». Questo tipo di «presunta condivisione delle scelte» con cittadini e consiglieri, aggiunge, «che state cercando di inculcare nelle nostre teste, è pura propaganda. Quella di chi va nelle consulte chiedendo pareri e sapendo già che non li attuerà. Di chi manda i questionari nelle scuole per fare bella figura, sapendo che comunque non ascolterà le proposte».

Massimiliano Balconi

Balconi: ci sentiamo derisi
«Su un argomento importante come l’approvazione del Bilancio – è l’opinione di Massimiliano Balconi (X Brugherio), c’è stato un atteggiamento molto ostruzionistico. Le scelte erano già state fatte e non sono stati fatti passi verso un dialogo o condivisione». Per il consigliere «è facile ora additare di populismo la minoranza, per evitare di riflettere su alcune osservazioni che dovevano essere considerate un pungolo, motivo di riflessione vera, come la richiesta di abbassare le aliquote delle imposte. Ci siamo sentiti soltanto derisi con un atteggiamento di supponenza».

Vincenzo Panza

Panza: pacco chiuso e intoccabile
«Serve possibilità di intervento nelle fasi di definizione dei provvedimenti». La mancanza di ciò, secondo Vincenzo Panza (Progetto Brugherio) è alla base della mozione di censura. «Il Bilancio è il più importante atto che il Consiglio è chiamato ad approvare: definisce ciò che i cittadini avranno oppure no. Avrebbe dovuto essere approvato a preventivo, ma con un colpo di mano si è fatto in modo che quanto proposto non fosse modificabile. Non c’è stato coinvolgimento in fase di stesura e anzi una presentazione del pacchetto chiuso con il fiocco».

Carlo Nava

Nava: niente serate nelle consulte
Allineato alle opinioni dei colleghi, il consigliere Carlo Nava (movimento Uno sguardo oltre) sottolinea di condividere tutte le critiche, rilevando di «avere già espresso negatività sul metodo di presentazione del Bilancio». «Non mi risulta – ha poi incalzato – che sia stato fatto un percorso di partecipazione nelle consulte, non è stata fatta l’audizione degli assessori». Una nota finale la riserva alla scarsa presenza di pubblico per quello che definisce «un tema importante», imputando al Comune scarso impegno nella pubblicizzazione della serata.

Maurizio Ronchi

Ronchi: non parliamo di partecipazione
«La mozione di censura è il cappello politico di un problema più vasto», sostiene Maurizio Ronchi (Lega Nord). Se può anche essere comprensibile che le amministrazioni «si chiudono a riccio sul Bilancio, in questi tempi di crisi, a causa dei tagli devastanti dello Stato centrale romano», al contempo «non si deve fare una bandiera della partecipazione, della discussione, del confronto. È smentito dai fatti». Anche «il primo storico sciopero con dimissioni della Rsu di base del Comune, è stato motivato con la mancanza di partecipazione».

Francesca Feraudi

Feraudi: l’opposizione cerca visibilità
«Capisco un’opposizione che cerca visibilità con conferenze stampa e sedute dedicate», attacca Francesca Feraudi (Sinistra ecologia libertà). «Ben tre sedute sono state fatte sul Bilancio. Non avete presentato proposte», aggiunge. Per poi affermare che «la politica non è asfaltare una strada o cambiare una lampadina,  ma seguire un progetto, aggregare su quel progetto, far crescere la città». Sabato «si inaugura l’area giochi di Villa Fiorita, una settimana dopo la piscina. E ricordatevi cos’era il parco Increa due anni fa. La città è ripartita».

Alessandra Coduti

Coduti: una città che riparte
«I documenti del Bilancio sono stati inviati per tempo, anche il famoso Peg che veniva negato quando eravamo noi all’opposizione», sostiene Alessandra Coduti (Partito Democratico) rivendicando la condivisione dei numeri. «La farsa e la propaganda di cui parlate – continua rivolta alla minoranza – sono stasera. Il pubblico non c’è, perché non è interessato a questo consiglio, ma è interessato a vedere che la città riparte. La gente non è qui a farvi la claque perché quello che conta, per loro e per tutti, è un sindaco che ha davvero la porta sempre aperta».

Andreina Recalcati

Recalcati: dov’è l’impegno in commissione?
«Questa mozione la respingiamo al mittente, non la condividiamo per niente», afferma Andreina Recalcati (Brugherio è tua!). Ammettendo che «diversi progetti erano già partiti prima dell’approvazione del Bilancio» aggiunge che «era possibile trasferire voci di spesa tra i capitoli: non l’avete fatto. Nelle commissioni sono sviscerati i temi e si discute: ieri sera ne abbiamo fatta una e quasi non c’era il numero legale. Le commissioni sono fondamentali per un consigliere, e non il chiacchierio che facciamo noi politici: alla gente non interessa».

Andrea Monachino

Monachino: cambiamo gli atteggiamenti
«Non firmo un documento prettamente politico, come questa mozione, ma solo proposte di progetti precisi»: Andrea Monachino (Movimento 5 stelle) coglie l’occasione per esprimere una «differenza» rispetto ai partiti tradizionali. «Non mi mischio con politici i cui partiti non restituiscono i rimborsi elettorali». Nel merito, afferma però che a suo parere «non era possibile tecnicamente presentare alcuni emendamenti. Se d’ora in poi cambierà l’atteggiamento, allora questa serata servirà a qualcosa; altrimenti sarà stata del tutto inutile».

Marco Troiano

Il sindaco Troiano: rispettiamo il programma
Parlando di una «mozione che fa male anche dal punto di vista personale», il sindaco Marco Troiano rigetta contro parte della minoranza l’accusa di mentire: «Dite cose che non corrispondono alla verità, per esempio su come abbiamo fatto la formalizzazione, assolutamente ordinaria di questo consiglio comunale; oppure in merito al bilancio, nonostante le precisazioni in commissione: una su tutte, le spese legali che sarebbero aumentate, cosa palesemente falsa».
Domandandosi il senso di una serata «inutile», ritiene poi «con tutto il rispetto, che non abbiate capito il senso di questo bilancio e il senso del contesto in cui stiamo vivendo». «Ci metto la faccia non rivendicando la forza della responsabilità che i cittadini ci hanno assegnato nel governare questa città. Noi stiamo esattamente rispettando il nostro programma elettorale. Luglio è il mese della riapertura della piscina, della fine dei lavori di Villa fiorita, dell’inizio dei lavori al parco di via Santa Caterina, dei lavori in via Talamoni. Sono buone notizie per tutti. A noi decidere se questa serata chiude un percorso e diventa uno spartiacque che segna una differenza rispetto a quanto abbiamo fatto finora o se possiamo continuare a lavorare insieme per il bene della città».

 

 
 

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