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Il Bilancio spacca il Consiglio: minoranza contro, la maggioranza applaude

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Il Bilancio spacca il Consiglio: minoranza contro, la maggioranza applaude

“L’unica cosa buona del Bilancio previsionale è che ci ha uniti”. La battuta circola tra i banchi della minoranza dopo che, in una seduta movimentata, lunedì scorso il Consiglio ha approvato le aliquote dei tributi locali. Con i voti favorevoli della maggioranza e contrari della minoranza. Ha invece avuto esito esattamente opposto la mozione sottoscritta da tutta l’opposizione: proponeva di abbassare di 0,6 punti l’aliquota Imu e di 0,5 punti l’aliquota Tasi. Se approvata, avrebbe alleggerito l’esborso dei cittadini e causato una mancata entrata di circa un milione e mezzo nel bilancio.

L’opposizione unita bocca il Bilancio
«È evidente che si è trattato di una mossa politica», spiegano Roberto Assi (Ncd) e Massimiliano Balconi (lista civica Per Brugherio). «Approvare la mozione – proseguono – avrebbe significato riscrivere del tutto il bilancio». In tempi stretti, operazione quasi impossibile. Che ha fatto parlare la maggioranza di atto demagogico e pretestuoso. «Tutt’altro – ribadisce Assi, esprimendosi anche a nome dei colleghi dell’opposizione – è solo segnale del disagio della minoranza compatta, che si è trovata ad approvare un bilancio senza possibilità di emendamenti sostanziali. Gli impegni di spesa significativi – assicura – sono stati già siglati nelle settimane passate, l’hanno confermato i dirigenti . Cosa avremmo dovuto proporre? Spostamenti di qualche centinaio di euro, tanto per dire che si votava un documento condiviso? Il Consiglio, esautorato, è stato reso inutile». Secondo Assi, il Bilancio è «pieno di slogan senza declinazione concreta, presenta tagli senza dettagliare i campi in cui ci saranno le riduzioni». Ad esempio «nella scuola: dove saranno, di preciso, le riduzioni? Non si dice». E le spese «per fare il restyling del sito, o per gestire la pagina Facebook del 150° del Comune, non erano rimandabili?». E ancora: «Quanti soldi stiamo spendendo in consulenze legali per vertenze di privati?».

Massimiliano Balconi punta sul tasto delle «tasse troppo alte. Altri comuni hanno trovato il modo di abbassarle, perché noi no? Brugherio – aggiunge – è tra le città in cui la pressione tributaria è più alta, lo dice una simulazione di Assolombarda». Con la Tari, secondo i conti di Balconi, un ufficio «paga il 47% in più rispetto alla Tares».

Francesca Pietropaolo (lista Ronchi sindaco), parlando di mancanza «sia della trasparenza dell’informazione sia della partecipazione», ritiene che «il bilancio presentato evidenzia una deriva culturale a sinistra, dove i cittadini sono considerati sudditi e la scelta di introdurre e mantenere il massimo delle imposte locali è più facile rispetto a quella di modificare e migliorare la spesa pubblica».
Insiste sulla revisione della spesa anche Vincenzo Panza (Progetto Brugherio), secondo il quale «anziché pianificare le spese e cercare le coperture» sarebbe stato opportuno «pianificare le minori entrate e ridurre inefficienze e sprechi con attenta analisi delle reali esigenze della macchina comunale e focalizzazione sulle acquisizione di servizi esterni». A livello politico, «non avremmo assolutamente rinunciato a risorse indispensabili al buon governo della città (sociale, pubblica istruzione, cultura, eventi sportivi,sviluppo del commercio, sicurezza, ecc.) ma al contrario saremmo intervenuti pesantemente nella riduzione della voce Amministrazione, Gestione e Controllo».

Secondo Maurizio Ronchi (Lega Nord), «il bilancio ha fatto nascere in città la vera alternativa alla sinistra: un’opposizione compatta che interpreta la voglia di centrodestra in crescita tra la popolazione». E se, secondo Ronchi, «le tasse sono troppo alte, tanto da mettere Brugherio nelle prime posizioni delle città con meno attrattività per le imprese secondo Assolombarda», il bilancio «presentato in ritardo e le aliquote al massimo denotano l’incompetenza della giunta. Bugiarda, perché parla di partecipazione, ma poi non la rende possibile».

Andrea Monachino (Movimento 5 stelle) , dicendosi «dispiaciuto dei toni accesi» della discussione, si dichiara consapevole «della difficoltà di scrivere un Bilancio comunale con i tagli del Governo». L’emendamento, aggiunge, «voleva essere costruttivo, come dimostra la mia storia in Consiglio comunale. Non dettagliamo come prendere i soldi per la copertura dell’emendamento, ma ciò è causato da altri motivi, come sapete». Tra le proposte del consigliere «una nuova modalità di raccolta dei rifiuti», ad esempio il metodo puntuale, che porterebbe risparmi economici e ambientali, e la maggiore partecipazione dei cittadini.

Le reazioni della maggioranza
Applaude invece il documento la maggioranza. A partire da Carlo Livorno (Partito Democratico) che ha parlato della «sfida del buongoverno nel tempo di crisi», di «aggiornamento continuo», di «efficace comunicazione verso i cittadini», con l’obiettivo di «guardare in modo programmatico al futuro» con il «coraggio di un bilancio equo». Secondo Francesca Feraudi (Sinistra Ecologia Libertà) i ritardi sono da imputare a un Governo che «ha fallito, tagliando risorse agli enti locali». Il Bilancio è invece «equilibrato, tenendo conto dei tagli» e soprattutto «tiene alta l’attenzione sulle famiglie più deboli» con sgravi e agevolazioni su diversi ambiti. Secondo Pietro Virtuani (PD), la discussione va posta «nel merito delle cose», non è possibile «chiedere riduzione delle tasse, aumento della spesa e poi riduzione della spesa». Il consigliere ha poi espresso la necessità di «creatività» per affrontare i tagli e rivendicato le occasioni di socializzazione come «strumenti per uscire dalla crisi, che è solitudine oltre che problema economico».

«Il Bilancio è il momento dell’opposizione», ha commentato un disincantato Angelo Chirico (Brugherio è tua!). «Ma è necessario avere coerenza e dire le cose come stanno», ha aggiunto, per poi elencare i prossimi progetti comunali (urbanistica in centro, risparmio energetico, viabilità, lavori pubblici), «pur realizzati in questa condizione di tagli».
Germano Pianezzi (PD) definisce il bilancio «una operazione verità e trasparenza» che non nasconde nulla «ai cittadini. Non tagliamo niente di più, perché siamo all’osso».

Il monito di Andreina Recalcati è di «usare un linguaggio diverso, senza dare titoli. Il cittadino è stufo di questa politica, è stufo di discorsi di pancia che non danno nessuna prospettiva per il futuro. Non si parla attraverso gli slogan, perché alle favole ormai credono solo i bambini di 4 anni».
Lunedì sera, ore 20,30 in sala consiliare, l’approfondimento e la votazione del Bilancio.

L’assesore Maino: «Vivete in un universo distopico»

Con uno sguardo tra il deluso e l’incredulo, l’assessore al Bilangio, Graziano Maino, ha risposto ai consiglieri: «Secondo me vivete in un universo distopico (vale a dire immaginario e non desiderabile ndr), mi dispiace sul piano personale, umano e politico, per ciò che avete detto». Secondo l’assessore la mozione «è un’imboscata», «non si dialoga così», e le proposte «sono prive di fondamento tecnico e non hanno fondamento politico perché non vi rendete conto dell’impatto che avrebbe un taglio di 1.150.000 euro». La mozione, per Maino, «è un polverone politico. Dove tagliamo più di così? Nella scuola? Spegniamo i riscaldamenti nelle aule? Di cosa stiamo parlando?». Le proposte, ha concluso, «si fanno e si discutono nella commissione Bilancio».

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