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Roberto Fontana: «Il mio lavoro per un’ Expo sicura»

Cronaca

Roberto Fontana: «Il mio lavoro per un’ Expo sicura»

di Matteo Moraschini Filippo Magni

Sono 111 gli incidenti sul lavoro (secondo la notizia diffusa il 23 maggio dall’ANSA) che per ora hanno coinvolto i lavoratori di Expo Milano 2015. Nessuno di questi mortale. La speranza (che in faccende di sicurezza sul lavoro è comunque un’ospite fuori luogo) è che non sia solo la visibilità mediatica dell’evento mondiale di Expo ad aver indotto un severo giro di vite ai parametri sulla sicurezza dei lavoratori.

«L’approccio alla sicurezza rivela elevata sensibilità»
La grande “Exposition Universelle” ha avuto il suo inizio. E mentre ancora siamo sulla linea dello “start”, a Palazzo Italia, simbolo del Paese, si provvede alle ultime rifiniture estetiche della struttura, mentre il flusso dei visitatori è già intenso. E tocca a Roberto Fontana, brugherese, l’onore e l’onere di occuparsi della sicurezza della costruzione del “cristallo italiano” che costituisce il padiglione nazionale. Il giovane perito edile è responsabile della sicurezza per questa ultima fase dei lavori: «L’approccio alla sicurezza nel cantiere di Palazzo Italia – dichiara – rivela un’elevata sensibilità da parte di questa mastodontica organizzazione». Nel dettaglio, Fontana cura la sicurezza e la documentazione per la posa delle pareti vetrate divisorie interne al padiglione e degli uffici di alta rappresentanza sempre nel Padiglione Italia al quarto livello.

Cemento mangia smog
Lo scheletro portante dell’edificio, racconta con l’entusiasmo di essere parte di un evento mondiale, «è in acciaio e cemento armato. Il rivestimento bianco esterno e interno che si vede, per intenderci quello bianco tutto intrecciato che si vede in facciata sopra i vetri, è composto da un cemento particolare, bio-dinamico, che mangia lo smog».

Metal detector per persone e raggi x per i camion
Anche accedere all’area non è semplice, prosegue raccontando Fontana: «Innanzitutto è necessario caricare sul portale informatico del cantiere Expo tutta la documentazione amministrativa e della sicurezza per il cantiere dell’azienda. Poi, quella della sicurezza viene controllata dall’ufficio sicurezza del padiglione, mentre quella amministrativa viene controllata dalla prefettura per i vari controlli. Appena si ricevono i due ok, sia dall’ufficio sicurezza che dalla prefettura, si può entrare in cantiere». E i mezzi «passano a speciali raggi x della Polizia prima di entrare di notte e il personale passa ai metal detector con controlli come quelli aeroportuali».

La gratificazione di lavorare per il Paese
Insomma, anche se critiche, polemiche e qualche increscioso episodio hanno prevedibilmente accompagnato Expo dai primi passi del progetto ad oggi, nel mare magnum delle contraddizioni, qualcuno nuota con entusiasmo in questo che potrebbe essere un rilancio per il Paese, nonchè il definitivo titolo di ammissione di Milano nel club delle capitali metropolitane europee. «Per me – aggiunge soddisfatto Roberto Fontana – è stato molto gratificante lavorare per il Paese – e conclude – in Expo c’è anche una parte di me…».

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