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Bilancio consuntivo, la minoranza: «male tasse, mutui, avanzi». Applausi dalla maggioranza

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Bilancio consuntivo, la minoranza: «male tasse, mutui, avanzi». Applausi dalla maggioranza

La prima seduta del Consiglio comunale con sindaco Marco Troiano, lunedì 24 giugno 2013. Foto di Giovanni Visini

L’opposizione
«Il bilancio non mi piace perché ha un eccessivo carico tributario», ha esordito Massimiliano Balconi (Lista X Brugherio) nel commento al bilancio, pur anticipando il plauso «per il congruo anticipo con cui è stato consegnato». Secondo il consigliere, «il combinato disposto di tutte le tasse ha prodotto un carico fiscale eccessivo per i brugheresi che spesso se ne lamentano. In Brianza siamo uno dei Comuni che tassano di più». Per poi aggiungere il proprio disappunto per la scelta del leasing in costruendo per il rifacinmento del Centro sportivo: «È una scelta che dà buoni risultati, toglie responsabilità al comune, e costa. Avrei prferito iù responsabilità e meno spese».

L’opinione di Vincenzo Panza (Progetto Brugherio) è che «per un’amministrazione, non usare mutui oppure avanzare denaro è uno spreco: lo scopo è investirlo». Una scelta di cui, ha aggiunto, «hanno risentito comparti importanti: ridurre le spese per la Polizia non è un vanto di risparmio, ma significa meno investimento per la sicurezza». Secondo il consigliere, «l’avanzo di bilancio, per una famiglia, sono utili risparmi. Per un’amministrazione, non è una cosa virtuosa».

Durissimo Roberto Assi (Nuovo Centrodestra), che si è detto «estremamente critico. La commissione bilancio in cui abbiamo analizzato questo consuntivo è stata uno spettacolo perché Maino sostenuto tesi incredibili». Il consigliere ha affermato che «l’aumento della spesa corrente non è solo per i servizi sociali, ma anche per le consulenze». E il Pav «non è partito perché era stato pensato in modo errato ed è andato a gambe all’aria: gli immobili erano invendibili». In più, ha aggiunto, «non sono stati fatti investimenti, non si è mossa economia, non siamo riusciti a creare ricchezza. Abbiamo assistito a dichiarazioni di investimenti in opere pubbliche, poi ridimensionati. Brugherio non riparte, si è arenata». E ora, ha proseguito, «ingaggiamo un’altra cooperativa, senza bando, per un lavoro di verifica fiscale che devono fare gli uffici comunali». Per poi rivolgersi direttamente al sindaco: «Cosa fai per le deleghe che hai mantenuto all’urbanistica e allo sport?». Infine, una critica alle zero spese di rappresentanza: «No, il Notiziario comunale è propaganda, va in quella voce».

Secondo Francesca Pietropaolo (lista Ronchi sindaco) «non si può parlare di malafede, ma di cattiva organizzazione. Il Comune dovrebbe essere a baluardo della crisi, non alzare le aliquote delle tasse al massimo». Per questo, ha aggiunto, «non è condivisibile l’utilizzo di fondi per estinguere i mutui. In queste scelte si vede tutta la distanza politica tra noi di destra e voi». E se è «giusto stanziare di più nei servizi sociali – ha aggiunto -, lo è anche combattere le sacche di spreco presenti in quell’area. Abbiamo le tasche piene di belle parole e svuotate di soldi».

I numeri del bilancio. Maino: «Scelte giuste, ma meno investimenti»

La maggioranza
La difesa del bilancio è partita da Carlo Livorno (Partito Democratico) che ha elogiato «i contratti socialmente utili attivati» richiamando l’amministrazione a «a continuare con il suo impegno e non abbassare la guardia sulla Candy». Per poi elogiare «i Lavori pubblici: sono diversi i progetti in campo, come come scuole e strade, diritti di proprietà, centro sportivo». E poi, la stoccata: «Non nascondiamo i ritardi di alcuni lavori, ma sappiamo tutti che cono stati causati dal deserto trovato sui tavoli del commissariamento e del pochissimo fatto dalla precedente amministrazione di centrodestra, che litigava anziché fare. Stai sereno Assi, la città sta ripartendo».

Andreina Recalcati (lista Brugherio è tua!), politica d’esperienza non si meraviglia delle critiche, «me le aspettavo. Ma non si parli di poca trasparenza. Anche secondo me l’avanzo di amministrazione non dovrebbe esserci. Ma i rallentamenti dei progetti sono giustificati da disguidi». Ha poi aggiunto: «Davvero criticate il notiziario come propaganda? Ma ve lo ricordate il precedente, che aveva foto di Ronchi e degli assessori in tutte le pagine?».

Per Francesca Feraudi (Sinistra, ecologia, libertà) serve «guardare i numeri. Le entrate tributarie sono 2 milioni in meno del 2012. Proponete diverse politiche nei servizi sociali? E perché non le avete avviate voi?». E infine, «se lo Stato ha dato dei fondi, più di 1 milione, ad ottobre, vien da pensare che abbia tardato apposta perché non fossero spendibili».

Pietro Virtuani (PD) ha esordito con una battuta (o forse no): «Se il notiziario è il contrario di quello di Ronchi, allora è uno strumento corretto». Per poi fare i «complimenti per l’aumento della spesa nei servizi sociali, anche quando le risorse sono minori: è un gesto di attenzione per chi è più in difficoltà». Rilevando poi, tra le altre cose, che «il processo storico di sempre maggiori esternalizzazioni è nel privato e nel pubblico» e che «il bilancio è una fotografia. Amministrare la città è un racconto». Hans Peter Sacramento (PD) ha sottolineato come «siamo a metà di un percorso di 5 anni», mentre Germano Pianezzi (PD) ha descritto la città che emerge dal bilancio come «solida e benestante. La sicurezza, nel 2015, non si fa con le pistole agli angoli delle strade, ma con sistemi digitali come i varchi che negli ultimi giorni erano sulle pagine di tutti i giornali».

Per Angelo Chirico (lista Brugherio è tua!) «la relazione di Maino è espressione di un lavoro preciso, condiviso e puntuale che fa l’amministrazione, con grande trasparenza». E la trasparenza «mette in luce anche l’oggettiva criticità, pane quotidiano di amministratori che non siano demagoghi». Senza dimenticare, ha aggiunto, «l’eredità drammatica, lasciata da una politica scellerata che ha fatto del litigio e della opportunità politica la propria bandiera. Segni di ripartenza ci sono stati e saranno ancora più evidenti da qui in avanti».

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