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Discarica di San Damiano, l’incontro pubblico non rassicura i cittadini. Il Comune di Monza non sembra intenzionato a intervenire

Cronaca

Discarica di San Damiano, l’incontro pubblico non rassicura i cittadini. Il Comune di Monza non sembra intenzionato a intervenire

a partire da sinistra Paolo Giuseppe Confalonieri, Claudio Colombo, il sindaco Marco Troiano, Angelo Paleari e due esponenti del comitato di quartiere

«Mi auguro che dopo l’incontro di stasera ci sia un ripensamento da parte del Comune di Monza, che ha le carte in mano; ripensamento che vuole dire bloccare i lavori per la costruzione dello stoccaggio! La salute dei cittadini è troppo importante e inoltre non possiamo congestionare, con un traffico pesante, una zona che è già satura. Chiedo dunque, a nome di tutto il comitato, di interrompere la costruzione della discarica! Se non ci saranno le risposte che attendiamo saremo pronti a portare avanti azioni clamorose e manifesteremo il nostro disagio» queste le parole di Angelo Paleari, uno dei referenti del comitato di quartiere Sant’Albino/San Damiano, al termine dell’assemblea pubblica, indetta dal comitato stesso, che si è svolta venerdì 28 giugno alle ore 21 presso l’auditorium della scuola Fortis di San Damiano, alla quale erano presenti due esponenti dell’amministrazione monzese: Claudio Colombo, assessore politiche del territorio e Paolo Giuseppe Confalonieri, assessore mobilità e sicurezza ma anche il neosindaco Marco Troiano accompagnato dagli assessori della giunta di Villa Fiorita. Un auditorium affollato dai residenti che, vista l’importanza dell’argomento all’ordine del giorno, sono accorsi numerosi.

Oltre 150 persone hanno ascoltato e diversi sono stati gli interventi del pubblico sulla questione. Oggetto di discussione dell’assemblea “fermare la costruzione della discarica in viale Stucchi, a poche decine di metri dalle case brugheresi di via della Vittoria nella zona di San Damiano”. “Un’annosa e aggrovigliata” vicenda sulla quale, secondo il comitato di quartiere Sant’Albino/San Damiano,  è «stata fatta poca chiarezza sin dall’inizio». L’autorizzazione alla costruzione della discarica, sempre secondo quanto afferma il comitato, avrebbe avuto iter di approvazione insoliti e soprattutto non è stata fatta luce sulla tipologia dei rifiuti che verrebbero trattati in quel luogo tenendo conto anche del loro impatto sulla salute e sull’ambiente; e proprio quest’ultimo punto ha sollevato una comprensibile preoccupazione nel quartiere che ha portato ad una mobilitazione da parte dei residenti per chiedere una verifica dei documenti di autorizzazione alla costruzione della discarica e per avere la certezza che la struttura non crei inquinamento atmosferico e ambientale, con ricadute pesanti sulla salute dei residenti.

Certamente l’obiettivo del comitato è quello di ottenere dall’amministrazione monzese che ha in mano la questione, la definitiva sospensione dei lavori». Durante la serata Angelo Paleari ha fatto un elenco dei materiali che potrebbero entrare in questo stoccaggio. Si parla di «fanghi da operazioni di lavaggio e pulizia; rifiuti legati all’impiego di conservanti; scarti di corteccia e sughero; fanghi di scarto contenenti carbonato di calcio; polveri di lucidatura contenenti cromo; rifiuti contenenti zolfo; rifiuti contenenti solfuri; rifiuti contenenti silicone; ceneri pesanti ecc.» in pratica un elenco che non ha certamente rassicurato i cittadini, in particolare, nel momento in cui si è parlato di “polveri di lucidatura contenenti cromo”. «Come comitato abbiamo fatto un esposto alla magistratura – ha chiosato Paleari – abbiamo anche mandato una lettera al sindaco di Monza e una alla Provincia ma risposte non ne abbiamo ricevute. Vogliamo che ci sia un ripensamento da parte del Comune di Monza e chiediamo l’interruzione dello stoccaggio».

Claudio Colombo, assessore politiche del territorio di Monza ha sottolineato l’importanza di affrontare temi di questo genere con la Provincia e ha ammesso «sul caso specifico, se il patrimonio comunale fosse roba nostra non ci sarebbero problemi ma purtroppo il patrimonio comunale non è un bene che appartiene agli amministratori; l’unico atto che il Comune di Monza ha fatto in questa vicenda è un contratto di locazione che riguarda quell’area sottoscritto ormai da più di un anno in relazione al quale sono stati percepiti i canoni; un contratto di locazione che di per sé secondo noi non è possibile rompere perché il Comune, come un qualsiasi altro soggetto, nel momento in cui firma un contratto è soggetto all’esecuzione di quel contratto. Non esistono pertanto i presupposti giuridici affinché il Comune di Monza possa né sciogliersi dal contratto né impugnare l’atto Provinciale – ha ribadito Colombo -. Sicuramente posso dire che è una vicenda che ha sicuramente dei contorni che anche a noi sono sembrati atipici per tante ragioni. Se da questi fatti atipici ci possono essere elementi di illecito sotto il profilo penale non spetta a noi giudicare ma è la magistratura. C’è invece una importante riflessione su cosa si deve fare perché episodi di questo genere non avvengano in futuro per quanto concerne la costruzione di impianti per trattamento di rifiuti».

Il sindaco Marco Troiano ha voluto far presente che «il Comune di Brugherio non è mai stato invitato a nessun tavolo e in particolare non c’è traccia negli uffici di documentazioni rispetto al tema in questione. La prima cosa da fare – ha sottolineato Troiano – è interpellare la Provincia; perché noi abbiamo la necessità di dire alla Provincia che, per come è stato portato avanti il progetto e autorizzato, il fatto che il Comune di Brugherio non sia stato coinvolto è un dato che a noi non sta bene. Sicuramente chiederemo alla Provincia perché il Comune di Brugherio non sia stato coinvolto al momento della predisposizione del progetto e chiederemo alla Provincia una ulteriore valutazione che confermi che tutto il progetto non ha impatti. È necessario che nel momento in cui ci siano dei progetti a cavallo tra due comuni ci sia qualcuno che eserciti un ruolo per governare queste fasi altrimenti ogni comune ha la tentazione di fare da sé. Questo progetto non ci sta particolarmente simpatico, è inutile nasconderlo, e vogliamo quindi delle spiegazioni dalla Provincia».

Al termine dell’assemblea un accorato appello è giunto dal comitato rivolto ai rappresentanti del Comune di Monza: «Valutate quanto è emerso nella serata» auspicando poi «un possibile ripensamento riguardo al progetto che porti ad un definitivo blocco dei lavori». Sul finire dell’incontro sono stati poi toccati tanti temi e in particolare c’è stato un breve intervento dell’assessore mobilità e sicurezza di Monza, Paolo Giuseppe Confalonieri, riguardo alla pista ciclabile, i lavori di manutenzione e la situazione del canale Villoresi «argomenti che saranno probabilmente trattati prossimamente in un altro incontro». Ora il comitato di quartiere Sant’Albino/San Damiano è in attesa di risposte che dovranno però arrivare al più presto.

 

 

 

 

 

 

 

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