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Patologia diabetica. Quali i sintomi e i nuovi farmaci. La parola al dottor Cosmo Angiolilli

Salute

Patologia diabetica. Quali i sintomi e i nuovi farmaci. La parola al dottor Cosmo Angiolilli

In tempi recenti la patologia diabetica ha assunto una rilevanza sempre maggiore a causa della costante ed apparentemente inarrestabile crescita dell’incidenza di questa malattia in tutto il mondo: questo fenomeno riguarda infatti non solo i paesi già sviluppati, ma anche e soprattutto i paesi a recente conversione allo stile di vita occidentale, al punto che ormai si parla apertamente di epidemia di diabete nel mondo. Il dottor Cosmo Angiolilli, farmacista collaboratore ed addetto al servizio di autoanalisi presso la farmacia comunale 1 di Piazza Giovanni XXIII, ci spiega cosa si intende per patologia diabetica e quali sono i sintomi che mettono in allarme.

Cosa si intende per patologia diabetica?

Il diabete è una malattia cronica (chiamata anche patologia metabolica) in cui si ha un aumento della glicemia, ovvero dei livelli di zucchero nel sangue che l’organismo non è in grado di riportare alla normalità. Questa condizione può dipendere da: una ridotta produzione di insulina, l’ormone secreto dal pancreas per utilizzare gli zuccheri e gli altri componenti del cibo e trasformarli in energia (diabete 1); dalla ridotta capacità dell’organismo di utilizzare l’insulina (diabete 2). Esiste infine il diabete gestazionale che è una forma di diabete che si sviluppa o viene scoperto durante la gravidanza. Generalmente scompare al termine della gravidanza, ma le donne che hanno avuto un diabete gestazionale hanno una maggiore probabilità di sviluppare un diabete di tipo 2 in età più avanzata

Quali sono i segnali che mettono in allarme?

I sintomi del diabete possono essere molto variabili, anche in relazione al tipo di diabete. Possono essere intensi, imperiosi, ad insorgenza improvvisa o essere addirittura assenti. I sintomi dipendono dal tipo di diabete. Nel caso del diabete 1, che viene considerata una malattia autoimmune, le manifestazioni sono più eclatanti: una alterazione della temperatura, una aumentata necessità di espellere le urine, una sensazione di stanchezza, perdita di peso corporeo, pelle secca e disidratata e maggiore frequenza di infezioni. Si manifesta soprattutto prima dei 40 anni in modo spesso improvviso. I sintomi del diabete 2 sono più insidiosi. La malattia rimane silente. I sintomi sono meno evidenti. Si sviluppano nel tempo in modo più graduale e lieve, e quindi più difficili da identificare.  Comunque si presentano con leggera forma di stanchezza o malessere diffuso. Un bisogno più frequente di eliminazione delle urine, in modo particolare durante la notte, e poi la necessità di bere, e  in caso di qualche infezione o ferite, una guarigione più lenta, intorpidimento di mani e piedi. È la forma più frequente di diabete, con milioni di casi in Italia. Si manifesta generalmente dopo i 40 anni, soprattutto in persone sovrappeso od obese.

Cosa occorre fare per capire se abbiamo il diabete?

È chiaramente indispensabile, per la diagnosi, rilevare un alto valore di glicemia, ossia la quantità di zucchero nel sangue, sintomo imprescindibile di diabete. È possibile conoscere questo valore con un esame del sangue effettuato presso un laboratorio d’analisi ed anche tramite il servizio di autoanalisi offerto da diverse farmacie. Comunque per una corretta e sicura diagnosi di diabete basta che si rilevi una sola delle seguenti condizioni: sintomi di diabete (aumentate urine, sete, perdita di peso inspiegabile) in presenza di un valore di glicemia misurata in un momento qualunque della giornata superiore a 200 mg/dl; glicemia a digiuno superiore a circa 126 mg/dl, per digiuno s’intende la assoluta mancata assunzione di cibo da almeno 6/8 ore; glicemia maggiore o uguale a 200 mg/dl durante una curva da carico: questo test lo si effettua di norma in ospedale, somministrando una quantità nota e definita di zuccheri e rilevando in seguito come cambia il valore misurato.

Una volta scoperta la patologia come è possibile controllarla?

L’obiettivo del trattamento del diabete è quello di mantenere la concentrazione del glucosio nel sangue il più possibile vicino alla normalità. Se si raggiunge questo obiettivo vengono ridotti i rischi di sviluppare le gravi complicanze del diabete a carico di organi come gli occhi, il rene e i nervi. La fase iniziale prevede il trattamento del paziente per ridurre l’iperglicemia con l’intervento sullo stile di vita e con farmaci. Un’attività fisica di tipo aerobico e di grado moderato tra i 90 ed i 150 minuti a settimana è raccomandata per migliorare il controllo glicemico e mantenere il peso corporeo.
Consiglio di  distribuire l’esercizio fisico in almeno tre volte a settimana e con non più di due giorni consecutivi senza attività. Il diabete tipo 1 si cura con l’insulina in somministrazioni multiple nella giornata, invariabilmente e per tutta la vita, mentre per il diabete tipo 2 esistono numerosi farmaci somministrati per via orale, scelti sulla base delle caratteristiche e delle esigenze del singolo paziente. Fortunatamente la terapia per fronteggiare il diabete di tipo 2 e prevenirne le complicanze si è progressivamente arricchita negli ultimi anni, con l’aggiunta alle tradizionali e antiche Metformina e Sulfoniluree, di nuove categorie di farmaci comprendenti l’Acarbosio, i glitazonici ed i nuovi incretino-mimetici quali la Liraglutide.

Anche l’alimentazione nei diabetici è importante. Quali sono i cibi che i diabetici dovrebbero prediligere nella loro dieta?

Le basi della terapia del diabete sono il corretto stile di vita e l’alimentazione adeguata, personalizzati sulla base del tipo di diabete, dell’età, del grado di sovrappeso e delle esigenze individuali quotidiane. In linea di massima, è importante non sovraccaricare il corpo di cibi che contengono carboidrati come il pane, la pasta, riso e le patate ma privilegiare cibi a minor contenuto provenienti da frutta, vegetali, legumi, yogurt e latte scremato. Controllare inoltre che siano assunti in maniera equilibrata, attraverso la loro misurazione e l’uso alternativo. Evitare l’uso di saccarosio, sostituibile con dolcificanti, ad esempio l’aspartame, facilmente reperibili in farmacia. Riguardo i grassi, è importante limitare il loro apporto con particolare limitazione ai grassi saturi, quali ad esempio burro.

Ci sono oggi novità in campo farmaceutico?

Negli ultimi anni, i risultati delle ricerche sul diabete hanno migliorato le possibilità di gestire la malattia e di trattare le sue complicanze. Oggi sono disponibili nuove forme di insulina purificata, come l’insulina umana prodotta con metodi di ingegneria genetica e si può ricorrere all’uso di pompe da infusione per insulina esterne o impiantabili che rilasciano la quantità appropriata di ormone eliminando così la necessità di ripetute iniezioni giornaliere. Sono disponibili nuovi farmaci per trattare il diabete di tipo 2 e migliorare la capacità di gestire questa forma di diabete attraverso il controllo del peso corporeo. Miglioramenti anche nella gestione del diabete in gravidanza, aumentandone le possibilità di un esito felice. In futuro sarà forse possibile somministrare l’insulina non solo sotto forma di spray nasale ma anche sotto forma di pillola o cerotto. Si stanno anche sviluppando strumenti che potranno misurare la concentrazione del glucosio nel sangue senza bisogno di pungere il dito per ottenere un campione di sangue.

Il consiglio dell’esperto…

Ricordo che  l’insulina deve essere conservata in frigorifero tra i 2°-8°. Non deve essere congelata. Dopo il primo utilizzo può essere tenuta a temperatura ambiente ma comunque inferiore ai 30°. Conservarla sempre nell’imballaggio esterno e nel caso di insulina in penna conservare il cappuccio sulla stessa per proteggere il prodotto dalla luce. È necessario consultare il medico prima di effettuare viaggi in paesi a diverso fuso orario poiché questo può comportare l’assunzione di insulina e dei pasti in orari diversi da quelli abituali.

 

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